sabato 4 febbraio 2012
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​Tre giorni di lavori, quattro diverse location, oltre 1000 iscritti che promettono di diventare molti di più da qui all’apertura, 54 tra relatori e moderatori, oltre al patrocinio del Comune di Roma e la collaborazione del Vicariato, per un tema che accomuna tutti: «Gesù nostro contemporaneo». Già dai semplici numeri il convegno che dal 9 all’11 febbraio si svolgerà a Roma su iniziativa del Comitato per il Progetto Culturale della Cei e del relativo Servizio nazionale si segnala per essere un evento di grandi proporzioni. In più, come è successo due anni fa per l’altro convegno su «Dio oggi» – di cui questo appuntamento è, dichiaratamente, la continuazione – si preannunciano contenuti di sicuro interesse non solo sul piano religioso quanto soprattutto per l’esplicita intenzione degli organizzatori di parlare di Gesù con i linguaggi di oggi alla cultura odierna. Ha spiegato, infatti, ieri, il cardinale Camillo Ruini in sede di presentazione del simposio: «Vogliamo fare una proposta audace, ma in forma rispettosa, anche a coloro che credono diversamente». E soprattutto, ha aggiunto il porporato, «vogliamo lanciare un messaggio forte alla società e a un mondo culturale che appaiono oppressi da altre preoccupazioni».Il messaggio consiste in sostanza nel cercare di spiegare perché Cristo è contemporaneo di ogni uomo. E durante la conferenza stampa che si è svolta in Campidoglio alla presenza del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Ruini, presidente del Comitato per il Progetto culturale, ne ha anticipato alcune linee portanti. «Affermare che Gesù è nostro contemporaneo – ha affermato – non significa semplicemente rivendicarne l’attualità, ma dire molto di più, e cioè che Gesù è nostro contemporaneo proprio nella sua vicenda storica unica e irripetibile; non, quindi, semplicemente nel ricordo, o nel tentativo di modellare la nostra vita sulla sua, ma nella sua realtà». La metodologia sarà però di tipo culturale, e cioè il mostrare «che la fede non è un salto nel vuoto, ma una scelta plausibile e ragionevole».

 

Per questo il simposio seguirà due direttrici di fondo: la figura storica di Gesù e la sua attualità. Quanto al primo filone, Ruini ha ricordato che negli ultimi anni la figura storica di Gesù ha riacquistato spessore, compreso il punto più controverso e cioè la sua risurrezione. Sull’attualità il cardinale ha contestato l’affermazione dell’illuminista tedesco Lessing secondo cui «la distanza storica che continuamente si allarga tra Gesù e noi comporta una diminuzione inevitabile della sua rilevanza per noi», per far notare invece come «l’attualità di Gesù emerga da una storia che ha tuttora effetti e che da Lui è arrivata fino a noi, nella paradossale forma della croce e della risurrezione, com’è dimostrato da tanti martiri». In sostanza, dunque, «Gesù è importante per tanta gente, e ciò avviene perché la gente è convinta che abbia un rapporto speciale, unico con Dio. Gesù e Dio sono inseparabili, non solo per la fede ma anche per la cultura». E questo è anche, ha sottolineato Ruini, il punto di contatto tra il convegno della prossima settimana e quello del dicembre 2009 su «Dio oggi».Il tutto sarà esaminato naturalmente dal punto di vista cattolico, ma non mancheranno voci diverse: laiche e di esponenti di altre religioni. Del resto basta scorrere i temi delle diverse sessioni per capire, fin dai titoli, che l’approccio sarà multidisciplinare: «Gesù e i poveri», «Gesù e le donne», «Gesù e la fiction», «Gesù nella letteratura», «Gesù e i poveri». Un approccio che è alla base anche del patrocinio del Comune di Roma. «Questo convegno - ha infatti spiegato il sindaco Alemanno - ha la caratteristica particolare di agganciare i fondamenti della fede alla vita quotidiana, onde costruire un nuovo umanesimo».I lavori cominceranno giovedì 9 alle 15 all’Auditorium della Conciliazione e a presiedere la sessione inaugurale sarà il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, mentre l’introduzione sarà affidata al presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Nutrito l’elenco degli interventi nel corso dei tre giorni. Tra gli altri, i cardinali Angelo Scola (Milano), Gianfranco Ravasi (Pontificio Consiglio della Cultura) e Joseph Zen Ze-kiun (emerito di Hong Kong); il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi; la regista Liliana Cavani (presente con un suo filmato); il cantautore Roberto Vecchioni; i giornalisti Paolo Mieli, Tony Capuozzo e Giuliano Ferrara; i rabbini Elia Enrico Richetti (Venezia) e David Rosen (American Jewish Committee), il teologo Klaus Berger, il filosofo Jean-Luc Marion e lo scrittore Alessandro D’Avenia.L’interesse suscitato dal convegno, come ha detto Vittorio Sozzi, responsabile del Servizio nazionale per il progetto culturale Cei (intervenuto insieme con il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili) , è testimoniato anche dal fatto che le adesioni on line continuano a crescere. Su Internet del resto si potrà seguire in diretta tutto lo svolgimento dei lavori. Il che dà al simposio una connotazione multimediale.

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