La Hack è morta la notte scorsa
alle 4,30 nel polo cardiologico dell'ospedale di Cattinara. Aveva compiuto 91 anni il 12 giugno
scorso.
Era
stata ricoverata sabato scorso in seguito al riacutizzarsi dei
problemi cardiaci che la affliggevano. Con lei c'erano il
marito, Aldo, con il quale era sposata da 70 anni, Tatiana, che
la assisteva da tempo, la giornalista Marinella Chirico, sua
amica personale, e il responsabile del polo cardiologico,
Gianfranco Sinagra.
Margherita Hack sarà sepolta a
Trieste con una cerimonia semplice e privata, senza alcuna funzione nè rito. Il ricovero della
scienziata era stato tenuto segreto per sua volontà. Le
persone che le sono state vicine fino alla fine hanno riferito
che per rispettare le sue volontà non saranno resi noti nè
giorno nè orario della sepoltura. Astrofisica di fama
mondiale, la Hack era nata a Firenze nel 1922 e si era
trasferita a Trieste nel 1963, dove viveva in una casa nel
popoloso quartiere di Roiano.Il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia di Margherita Hack
il seguente messaggio: "Apprendo con commozione la triste
notizia della scomparsa di Margherita Hack, personalità di
grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i
suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito
e onorato l'Italia anche in campo internazionale. Ella ha
rappresentato nello stesso tempo un forte esempio di passione
civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e
nel dialogo con i cittadini. Partecipo con sinceri sentimenti di
vicinanza al cordoglio di tutte le persone che l'hanno avuta
cara". Il messaggio è stato diffuso dall'ufficio stampa del
Quirinale."Margherita era l'Astronomia italiana!": così
Francesco Bertola, collega, astrofisico e Accademico dei Lincei,
ricorda Hack. "La sua morte è una grave perdita per l'astronomia
italiana, per la società civile e per l'Accademia dei Lincei di cui
era tra i soci più prestigiosi. Nonostante l'età avanzata - ricorda
Bertola - era ancora molto attiva scientificamente e anche con
conferenze divulgative. Gli astronomi italiani devono moltissimo a
lei perchè con la sua grandissima popolarità ha portato a far
conoscere a tutti una scienza che molti sentivano lontana, rendendola
comprensibile ed affascinante". "A lei - prosegue Bertola - si deve il
merito di aver contribuito alla modernizzazione ed al
rinnovamento dell'organizzazione e della rinascita astronomica
in Italia, togliendo gli osservatori astronomici italiani
dall'isolamento in ci si trovavano nella prima metà del secolo
scorso, portandoli al grado di internazionalizzazione attuale,
tale da permettere la realizzazione di grandi imprese a livello
internazionale. Grandi sono stati il suo valore scientifico, il
suo impegno sociale per i giovani e il suo contributo per la
ricerca e la sua simpatia umana. Quando c'era lei - ricorda
ancora Bertola - la gente veniva a chiedere gli autografi o
voleva anche solo toccarla. Una volta fece una conferenza ad
Asiago dove c'è l'osservatorio dell'Università di Padova e la
sala era pienissima, e molta gente era rimasta fori allora
Margherita tranquilla, per non deludere nessuno, fece due
conferenze uguali una dopo l'altra tra l'entusiasmo
incontenibile della gente".