L'occasione è una riflessione sul terremoto, anzi sui costi della ricostruzione: «Non aumenteremo il costo della benzina né allargheremo le maglie sul gioco d’azzardo e sulle slot per finanziarla» annuncia il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in una intervista al mensile Vita no profit. E poi dettaglia: «Sul gioco d’azzardo stiamo per mettere a punto una misura per togliere le slot da tabaccherie ed esercizi commerciali». Un inciso che sottolinea un cambio di passo rispetto al governo Berlusconi, che finanziò la ricostruzione dell’Aquila anche con il gioco d’azzardo, e specialmente con le macchinette superveloci (le Vlt). Il Pd se lo intesta - «Togliere le slot dalla tabaccherie sarebbe tra le operazioni più azzeccate di questo governo» ha commentato il deputato Edoardo Patriarca - e il centrodestra non se la sente di criticarlo («Una bellissima notizia, se è vera» ha detto l’assessore lombardo Viviana Beccalossi). Cosa intenda fare veramente l’esecutivo ce lo spiega il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta Pensate davvero di vietare le macchinette?Nella legge di stabilità 2015 abbiamo già deliberato la riduzione del 30% delle slot machines entro un biennio, ma quella decisione non risolveva la riorganizzazione del gioco nelle periferie dove la diffusione è molto capillare, tant’è vero che gli enti locali spesso sono intervenuti con misure apposite, fissando distanze minime dai luoghi sensibili, come le scuole. Perciò abbiamo aperto un confronto a livello di conferenza unificata per arrivare a un’intesa con gli enti locali che consentisse di razionalizzare la presenza gioco per ridurre l’offerta e qualificarla. Cosa intendete esattamente per qualificare l’offerta di gioco d’azzardo?Regolamentare l’accesso, in modo che vi sia l’obbligo effettivo di passare dall’esercente e non si acceda alle slot autonomamente, definire gli orari d’apertura... Quali saranno i tempi?Abbiamo avviato a luglio una proposta in conferenza unificata che prevede di andare oltre la riduzione di almeno il 30% delle slot machines, già decisa con la legge di Stabilità e di farlo eliminando l’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri); riducendola in modo significativo - fino ad azzerarla - nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi; introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) dei punti gioco e un rigoroso sistema di controlli; considerando valide, in materia di distanze, le decisioni normative adottate finora dagli enti locali, con i quali è in corso un negoziato. Comunque, posso assicurare che la nostra linea è ridurre e razionalizzare.Ripeto: in quanto tempo?La decisione in tempi brevi, mentre ci vorrà più tempo per applicarla. Due anni al massimo per la riduzione del 30%, compresa la trasformazione tecnologica delle apparecchiature, sia collegandole tutte da remoto sia prevedendo degli accorgimenti contro la dipendenza.
Il sottosegretario ad Avvenire ribadisce la dichiarazione del presidente del Consiglio a Vita.
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