Finanziamenti per il risanamento ambientale nei comuni sciolti per camorra. Utilizzare i soldi confiscati ai clan, in particolare alle ecomafie, per bonificare i territori che hanno devastato. Inasprire le sanzioni contro gli inquinatori. Rafforzare i poteri del commissario antiroghi. Ampliare alla provincia di Caserta il protocollo per la raccolta degli pneumatici abbandonati, già partito la scorsa settimana nel Napoletano. Sono i primi interventi decisi dal neoministro dell’Ambiente, Andrea Orlando al termine della visita nella terra dei fuochi, sua prima uscita pubblica. «Tra un mese – annuncia – tornerò per accertare quello che sarà stato fatto e delineare gli interventi concreti». Proposte importanti, alcune immediatamente realizzabili, altre che richiederanno un accordo con altri ministri. Come per l’inasprimento delle sanzioni. «Ne parlerò al più presto col ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri – spiega Orlando – perché in campo ambientale esiste il paradosso tra danni gravissimi e sanzioni inadeguate». Ed è una delle richieste più forti che da anni vengono dalla associazioni che operano sul territorio, proprio quelle che il ministro ha voluto incontrare nella prima tappa del tour nel Casertano. Poi ha voluto toccare con mano disastri e problemi. A Parete, paese martoriato da discariche legali (si fa per dire...) e illegali, a Castel Volturno, sciolto per infiltrazione camorristica, a Maddaloni, dove le discariche attentano all’economia agricola. Poi una lunga riunione in prefettura a Caserta, presenti il governatore della Campania, Stefano Caldoro, l’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, il prefetto Carmela Pagano, il commissario antiroghi, Donato Cafagna, sindaci e politici del casertano, rappresentanti delle forze dell’ordine. Incontro per capire, conoscere ma anche per decidere le prime iniziative operative. «Sono qui per dimostrare attenzione e vicinanza per una terra che ha subito una ferita che colpisce l’intero Paese. Quello dei rifiuti smaltiti illegalmente è un problema nazionale, è una violenza che è tutt’uno con la violenza della criminalità organizzata alla quale dobbiamo dare battaglia senza quartiere». Proprio da questo nasce la proposta di usare anche i beni confiscati. «Questa regione è stata spogliata dei suoi beni dalla camorra. Per riparare questi danni proporrò che parte della ricchezza confiscata ai clan sia utilizzata per finanziare le bonifiche». Non l’unico intervento sul fronte anticamorra. Così il ministro annuncia «un bando riservato ai comuni sciolti per infiltrazione mafiosa per finanziare interventi di risanamento ambientale. Certo – aggiunge – la crisi non ci permette di stanziare molti fondi ma serviranno almeno per cominciare». E il direttore generale del ministero Maurizio Pernice spiega che si comincia con sette milioni di euro. Ma un ulteriore contributo verrà dall’allargamento alla provincia di Caserta del protocollo per la raccolta degli pneumatici abbandonati (in tutta la regione sono più di 25 milioni) già operativo in quella di Napoli. Partner dell’iniziativa il consorzio Ecopneus, che raccoglie e smaltisce copertoni usati, costituito tra le maggiori industrie del settore, che finanzieranno l’operazione. Il ministro conferma poi l’appoggio all’operato del commissario antiroghi («Vedremo come rafforzarlo»). Assicura, infine, il sostegno delle strutture del ministero all’operato della procura di Santa Maria Capua Vetere per «un monitoraggio sia della contaminazione dei suoli che delle conseguenze sanitarie». Appuntamento tra un mese.