"Ho avuto apertura
dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai
migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una
soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è
necessario.
Ai pasti ci pensa la Caritas" ha detto ancora padre Francesco.
ed aprano le porte delle loro parrocchie ai migranti". A parlare è il vescovo di Ventimiglia,
. "Non sarà una soluzione immediata - dice il vescovo
- e nel frattempo c'è bisogno di trovare una sistemazione, per
questo chiedo ai sacerdoti di aprire le parrocchie". L'intervista di Tv2000
Il vescovo ieri aveva spiegato di essere pronto a autorizzare un accampamento. "Con il sindaco di
Ventimiglia stiamo lavorando per evitare qualsiasi soluzione
forzosa e disordini. La situazione è ancora tutta in fieri, ma
noi abbiamo già dato la disponibilità a montare una tendopoli in
un terreno del seminario, attivando una collaborazione con la
Croce Rossa per una cucina da campo e con la Protezione Civile
per i servizi igienici" ha spiegato.
Stamattina presto era iniziato lo sgombero deciso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica. Le forze dell'ordinehanno compiuto il primo intervento tra le tende montate sullaspiaggia alla foce del fiume Roja. Poi si sono spostate verso lastazione per cercare altri migranti che nel corso della notte sierano sparpagliati in varie zone della città. Alcuni hannotrascorso la notte in alcune strutture della parrocchia di SanNicola a Ventimiglia. Decine gli uomini impegnati nel servizio, con una quindicina di mezzi. Alcuni 'No borders' hanno gridato "vergogna", ma tutto è avvenuto avvenuto senza incidenti. Polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno cercando i migranti in tutta la città.
Il loro
obiettivo resta arrivare in Francia e per farlo non vogliono
farsi identificare perché altrimenti dovrebbero rimanere in
Italia fino a quando non ottengono lo status di rifugiato e i
tempi sono lunghi. "A Parigi abbiamo la nostra famiglia,
vogliamo uscire dall'Italia e proveremo in tutti i modi a
farlo", dicono due giovani etiopi.
E
sul tema
dell'identificazione punta il dito il governatore Giovanni Toti.
"L'Italia è accogliente, ma chi arriva deve rispettare le
regole. I migranti che arrivano in Italia si facciano
identificare e si deve fare di più perché ciò avvenga. Questo è
il tema, non lo sgombero". Per Toti i migranti devono essere
identificati "per poterli indirizzare ai centri di accoglienza
dove possono avere assistenza. Dopo la visita a Ventimiglia del
ministro Alfano è stato chiuso il centro di prima accoglienza
che era inadeguato in una città turistica, ma il piano prevedeva
anche un aumento di controlli. Questo non sta avvenendo e di
questo il Governo si deve fare carico".
Il sindaco Ioculano, che
nei giorni scorsi si è autosospeso dal Pd insieme a 11
consiglieri di maggioranza per essere stato lasciato solo dal
partito e dal Governo, ammette che "la soluzione di oggi è solo temporanea" e che bisogna trovare una struttura che possa ospitare i migranti.
Intanto la
Croce rossa fa sapere che l'emergenza è continua. "Quest'anno, con un
mese di anticipo rispetto all'emergenza dell'anno scorso, che si
verificò a giugno, siamo già al doppio dei numeri:
300 migranti
in media in città, contro i 150 del 2015" ha dichiarato,
stamani il presidente della Croce Rossa di Ventimiglia, Vittoria
Paone, commentando l'emergenza migranti. "Ieri sera abbiamo
distribuito circa trecento pasti - ha aggiunto - e proseguiamo
la nostra attività di assistenza, malgrado la chiusura del
centro di accoglienza della stazione".
Controlli straordinari da parte
delle forze dell'ordine da stamani e per una settimana
alla
stazione ferroviaria di Principe, a Genova, per intercettare i
migranti diretti verso Ventimiglia. Alcune decine di uomini
delle forze dell'ordine con l'ausilio dei reparti mobili hanno
approntato una sorta di checkpoint mobile in grado di
controllare ogni treno diretto verso il ponente ligure. In poche
ore sono stati fermati e trasferiti in questura per l'
identificazione e per una visita medica 13 persone.