Sono troppi FALSO L’Italia e l’Europa, che stanno attraversando una lunga crisi, non hanno bisogno di immigrati che rubano lavoro soprattutto ai giovani e ai lavoratori italiani meno qualificati. VERO Diverse ricerche demografiche hanno ipotizzato uno scenario Ue senza affluenza di stranieri tra il 2010 e il 2030. Risultato, una perdita di 33 milioni di persone in età lavorativa (-11%) fra i 28 Stati membri, una riduzione del 25% dei giovani tra i 20-30 anni e un incremento del 29% per le persone comprese fra i 60-70. Pesanti le ricadute anche sul sistema di welfare. L’Italia ha toccato nel 2014 il record di denatalità dal 1861 ed è quella che rischia di più sulle pensioni. Disoccupazione e immigrazione viaggiano in direzioni opposte. Da un lato perché gli immigrati scelgono zone che possano garantirgli lavoro: infatti secondo l’Istat stanno lasciando il Belpaese. Dall’altro perché dove c’è piena occupazione il mercato offre possibilità di impiego a immigrati e nativi.
Sono un peso FALSO I migranti minano i nostri sistemi di welfare perché hanno famiglie più numerose, sono più poveri e sono più a rischio di perdita dell’occupazione VERO Secondo la Fondazione Moressa gli immigrati danno all’economia italiana un contributo di 3,9 miliardi di euro. Compensano con i loro impieghi quegli italiani che hanno scelto di dedicarsi a mansioni che richiedono maggiore specializzazione. E sono un vantaggio per l’erario. Ad esempio, per gli oltre 750mila – in prevalenza donne – impegnati in attività di assistenza familiare le famiglie italiane spendono ogni anno 9 miliardi di euro. Se gli stessi servizi fossero garantiti dallo Stato, l’onere per le casse pubbliche sarebbe di 45 miliardi l’anno. Nel 2012 i contribuenti stranieri hanno inciso per il 5,6% sul pil. E ci pagano le pensioni. L’Inps incassa dai contributi degli immigrati 7 miliardi, ma solo 26 mila lavoratori stranieri non comunitari usufruiscono di una pensione previdenziale in Italia e 38 mila ricevono una pensione di tipo assistenziale.
I soldi ai rifugiati FALSO I rifugiati ricevono ogni giorno 30 euro (anche 90 secondo alcuni) dallo Stato, insieme con vitto, alloggio, biancheria, abbigliamento e servizi vari. VERO La somma di 30 euro per profugo viene data solo alle strutture di accoglienza per coprire le spese di vitto e alloggio e non assegnata direttamente agli immigrati. Chi viene ospitato nei centri ha diritto normalmente a una scheda telefonica per chiamare la famiglia e a una diaria di 2,5 euro, il più delle volte caricata sulle chiavette per distributori di bibite o bevande calde. Che spesso nei centri non sono funzionanti. Gli scandali di "mafia capitale" dimostrano come la gestione di questi centri possa diventare un business per le organizzazioni criminali italiane di cui i migranti sono in realtà le vittime. Quanto ai fondi – 80% in carico allo Stato e il 20% ai Comuni – spesso sono di origine europea, quindi pagati dai contribuenti continentali.
Terrorismo e paure FALSO Sui barconi, assieme ai richiedenti asilo, arrivano anche i terroristi. E con la presenza degli immigrati sono aumentati i crimini mentre le carceri scoppiano per i troppi pregiudicati stranieri. VERO Guardiamo alla breve storia del terrore jihadista in Europa. Gli attentatori di Madrid del 2004 e di Londra nel 2007 e quelli di Parigi e Copenhagen del 2015 non erano rifugiati. Neppure immigrati. Erano sì figli di immigrati, ma cittadini del Paese che hanno colpito e dove erano cresciuti senza evidentemente integrarsi. Non vi sono prove che sui barconi rischino la vita anche terroristi. Quanto al crimine, i dati del 31 gennaio 2015 rivelano che gli stranieri nelle carceri italiane sono 17.403, nemmeno un terzo del totale della popolazione carceraria. E sono in diminuzione. Quali reati hanno commesso? Furti e spaccio (25%), seguiti dai reati contro la persona (19%). Senza contare che se si attuassero gli accordi bilaterali con alcuni Stati africani, parecchi potrebbero scontare la pena nelle patrie galere.