"Lo affermo pubblicamente
per la prima volta: stiamo aiutando e nascondendo decine di donne che
ci hanno chiesto una mano per scappare e per lasciare la loro terra,
perché non vogliono che i loro figli crescano nella cultura mafiosa".
Lo ha detto a Tv2000 don Luigi Ciotti, presidente
dell'associazione antimafia Libera, ricordando che "moltissime donne
hanno scelto di ribellarsi alla logica mafiosa e a quella della loro
famiglia".
Riferisce don Ciotti: "Sono tante le donne che per amore dei loro
figli stanno dicendo basta e stanno chiedendo aiuto, molte non sono né
collaboratrici né testimoni ma stanno chiedendo una mano. Abbiamo
chiesto alla politica di avviare un nuovo meccanismo legislativo per
aprire una terza strada, perché molte donne non sono in grado di
collaborare. Abbiamo trovato consenso ma bisogna accelerare i tempi".
Don Ciotti chiede "un cambiamento di identità anagrafica
per i bambini delle donne che hanno voltato le spalle alle proprie
famiglie legate alla cultura mafiosa e che devono poter andare a
scuola in sicurezza. Stiamo facendo miracoli, grazie alla
collaborazione dei presidi delle scuole e alcuni sindaci. Chiediamo un
sistema legislativo per aprire una strada. Queste donne che vogliono
rompere con la mafia sono le grandi protagoniste, sono mamme che si
ribellano. La lotta alla mafia significa lavoro e scuola, prima di
tutto".
Il presidente di Libera ricorda che "il 17 ottobre in tutta Italia
scendiamo in piazza con la nostra campagna "Miseria ladra per il
reddito di dignità" che l'Europa chiede da anni. Non vogliamo dei
tamponi come viene fatto spesso in Italia, ma un grande progetto per
la dignità delle persone. Che bello sentire il Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella pronunciare ai ragazzi la frase "la
scuola è vostra!".