Mentre dalla costa libica starebbero per partire verso l'Italia, con mezzi di fortuna, altri 600 eritrei in fuga dalla guerra e dalla fame, sono proseguite anche oggi nel Canale di Sicilia le ricerche degli oltre 300
migranti dispersi in mare da lunedì. Si tratta di quei disperati che facevano
parte dei quattro gommoni con circa 430 profughi partiti dalla
Libia. La zona dove si stanno svolgendo le perlustrazione è a
circa 110 miglia a Sud di Lampedusa, al confine con le acque
libiche.
"Oggi si è alazato in volo l'Atlantic della Marina e un velivolo della
Guardia di Finanza. Ieri l'area del disastro è stata sorvolata
dall'Atr 42 della Guardia costiera e da un altro velivolo della
Finanza", spiega il capitano di vascello Filippo Marini,
responsabile dell'ufficio relazione esterne del Comando generale
della Guardia Costiera che sta coordinando le operazioni.
"Le ricerche vengono svolte - puntualizza Marini - sia via
aerea che via mare. A tutti i mercantili che si trovano nella
zona è stato indirizzato un messaggio di allerta per verificare
se individuano qualcosa in mare. A perlustrare l'area ci sono
anche le navi di Guardia costiera e Marina". Nonostante le ricerche fino ad ora non è stata trovata traccia né dei due gommoni affondati nel naufragio di lunedì né di un quarto gommone che risulta disperso.
La comunità di Lampedusa e Linosa vuole rivolgere un gesto e un pensiero per commemorare le ennesime vittime dei viaggi della speranza. E vuole al contempo
offrire solidarietà e vicinanza alle persone sopravvissute giunte sull'isola. Domani alle 15.30, in piazza Brignone, è previsto un concentramento per raggiunge in corteo il Centro di primo soccorso e accoglienza di contrada Imbriacole, portando "un fiore in ricordo dei morti, e un abbraccio ai vivi". All'iniziativa partecipa anche don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa.