Sono sette le operazioni di soccorso coordinate oggi dal Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera. E ci sarebbero altre vittime. Alcuni immigrati
salvati, spiegano fonti della Capitaneria di porto, hanno
riferito che diversi loro compagni sono morti dopo essere
partiti dalla Libia. Dichiarazioni tutte da verificare, viene
spiegato, ma che non paiono campate in aria. Insomma, si potrebbe essere di fronte a un nuovo dramma, sebbene la cautela sia massima nel raccogliere questi
racconti, dopo la recentissima tragedia che avrebbe provocato
oltre 330 vittime.
Erano su quattro gommoni, come gli stranieri
tratti in salvo oggi dalla Guardia costiera: sui primi tre, a
poche miglia dalle coste libiche, ha dirottato il mercantile
"Belle", di bandiera maltese, e da uno di questi è giunta la
notizia della presunta ennesima tragedia; la nave "Fiorillo" è
giunta in soccorso di altri tre gommoni di immigrati, in
pericolo, a trenta miglia da Tripoli; infine su un settimo
gommone è stato inviato un altro mercantile.
Con il miglioramento
delle condizioni meteo riprendono i tentativi di raggiungere le coste
italiane da parte di migranti.
La Santa Sede: morti intollerabili, Triton inadeguato
"Morti intollerabili" quelle che avvengono nel Mar Mediterraneo, dove appare "molto insufficiente la campagna Triton, che l'Unione Europea ha voluto sostituire al programma Mare Nostrum, che l'Italia aveva portato avanti con grande efficacia e nella direzione del diritto e dell'etica".
Lo afferma, sull'Osservatore Romano, monsignor Silvano Tomasi, il nunzio all'Onu
di Ginevra, commentando "le tragedie in mare che si si ripetono a
ritmo regolare".
Secondo l'arcivescovo "c'è un problema
di fondo, che nasce non solo dall'ingiustizia e dalle violenze
che portano queste persone a emigrare, ma anche
dall'incapacità da parte della comunità internazionale di
prendere in mano queste situazioni con coraggio, cercando delle
soluzioni che siano rispettose della dignità delle persone e
della vita umana".
"L'Europa - afferma il presule - deve
investire di più per salvare le vite umane, sostiene, ma anche
mettere in campo maggiore creatività nel pensare a come
affrontare un fenomeno, quello migratorio, destinato a
continuare. E ancora, i leader europei devono sentire la
responsabilità anche di ciò che avviene alle periferie del
mondo". Medio Oriente continueranno".
"Quindi - conclude il
nunzio apostolico - bisogna programmare non per l'emergenza ma
per il lungo periodo, e attraverso delle misure che siano
efficaci e legali", infatti "la responsabilità della comunità
internazionale è di mostrare una solidarietà efficace, che
possa garantire la prevenzione di questi viaggi che portano
sempre più a perdere vite umane in maniera veramente
intollerabile".
Arrestato presunto scafista
I militari della Guardia di Finanza hanno arrestato il presunto scafista, F.E., 32 anni, brindisino, alla guida del gommone di 10 metri approdato nella notte nei pressi della Marina di Andrano, in provincia di Lecce e che aveva trasportato una quindicina di migranti intercettati, poi a terra, in due gruppi diversi dalle Fiamme Gialle. La potente e moderna imbarcazione, dotata di due potenti motori entro e fuori bordo, è stata intercettata nella notte dalle motovedette del Gruppo Aeronavale di Taranto, impegnate nel canale d'Otranto nell'operazione Triton, e del Reparto Operativo Aeronavale di Bari competente per la sorveglianza delle coste pugliesi, mentre si dirigeva, a velocità non costante verso le coste italiane. Il mezzo, che spesso assumeva cambiamenti di rotta e viaggiava a luci spente, aveva il tipico andamento degli scafi adibiti al traffico di migranti. Il gommone era diretto verso un punto tra Capo d'Otranto e Leuca. Sul posto sono stati fatti convergere un elicottero e pattuglie a terra. Si è deciso, per tutelare l'incolumità dei migranti e perevitare i rischi di un eventuale inseguimento e di un abbordaggio, diintervenire solo a sbarco avvenuto. Alle prime luci dell'alba lo scafoè approdato.