"Auspichiamo una soluzione davvero
europea, di solidarietà anche verso Italia e Grecia. Qui non vengono dei nemici, ma persone in grandissima difficoltà che
cercano di salvarsi. È un dovere aiutarle". Erich Leitenberger,
portavoce del Consiglio Ecumenico delle Chiese in Austria, critica parlando a Radio Vaticana la decisione del governo austriaco di
erigere una barriera anti-migranti.
I rappresentanti della Caritas cattolica e della diaconia evangelica parlano di "un errore enorme in questa decisione che di fatto porta ad una abolizione del diritto di asilo", continua
Leitenberger. "È una situazione molto difficile anche perché il
governo parla di stato di emergenza dei flussi migratori mentre
i rappresentanti delle Chiese dicono che non si tratta di una
vera emergenza, pur rendendosi conto che nella popolazione c'è
molta preoccupazione per la presenza di tanti profughi. L'anno
scorso quasi un milione hanno transitato attraverso il nostro
territorio".
Per
evitare il flusso migratorio dello scorso anno, che è stato
pari a 90mila ingressi, l'Austria ha fissato nel numero di 80
il limite massimo giornaliero di richieste di asilo su tutti i
suoi confini meridionali. Compresi in questa cifra anche gli
eventuali ingressi attraverso Tarvisio, Prato Drava, passo
Resia e quelli tra Austria e le altre Nazioni. Considerando poi
la scarsa possibilità di allestire tendopoli o centri di
accoglienza direttamente ai 1.370 metri di passo del Brennero,
è stata presa in considerazione l'ipotesi di trasferire un
centro di raccolta a Vipiteno, l'ultimo centro importante
dell'Italia settentrionale sull'asse del Brennero.
"
Costruire barriere fra stati di
Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non
è la soluzione giusta": lo ha affermato al Parlamento europeo
in sessione plenaria a Strasburgo il Commissario per
l'immigrazione,
Dimitris Avramopoulos. "Credo nella costruzione
di ponti, non di muri - ha osservato - serve una politica
dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni
mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata".
La Commissione europea "è molto
preoccupata" dall'annuncio dell'Austria di voler realizzare una
barriera al passo del Brennero, confine con l'Italia. "Per ora
- ha detto la portavoce Natasha Bertaud - abbiamo visto
l'annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi
guarderemo alla situazione con molta serietà". Le barriere, ha
constatato, ostacolano il principio della libera circolazione
che è un principio fondamentale dell'Ue. "Non c'è evidenza
per ora di un trasferimento dei flussi di migranti irregolari
dalla Grecia all'Italia", ha aggiunto, riferendosi al più
temuto degli "effetti collaterali" degli ostacoli che i
profughi incontrano sulla rotta balcanica anche in seguito
all'accordo con la Turchia. "Il management di confine al Brennero e
le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti". Lo ha detto
il cancelliere austriaco Werner Faymann dopo il consiglio dei ministri a Vienna. Secondo Faymann, "è assolutamente fuori discussione" non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. "Mi assumo la responsabilità", ha aggiunto il cancelliere."Ho chiesto a Calenda di verificare tutti i passaggi normativi a livello europeo per chiedere conto della correttezza delle cose che sta facendo l'Austria. C'è amicizia con l'Austria ma noi
pretendiamo chesiano rispettate le regole europee" ha detto Matteo Renzi all'intenzione della costruzione di un muro al Brennero da parte dell'Austria."
Con i controlli previsti al Brennero si trasferisce semplicemente
il problema da un'altra parte. Sono confini tra paesi poveri e paesi ricchi, come a Lampedusa e a Lesbo". Lo afferma il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente. "In questi giorni - aggiunge - si discute molto sui confini interni ed esterni dell'Europa. Molti sono infatti contro i confini interni, purché si rafforzino quelli esterni, verso il resto del mondo". Valente ribadisce che "la Caritas, in caso di emergenza, con i suoi volontari sarà pronta a dare una mano alla protezione civile".