La magistratura "supera" l'iniziativa legislativa del Parlamento. Questo è quanto accaduto con il via libera del Tribunale dei minorenni di Roma, per la seconda volta in 14 mesi, all'adozione di una bambina da parte della convivente della madre. Il provvedimento è stato però impugnato dal procuratore capo De Angelis, perché nell'attuale ordinamento giuridico italiano non esiste la
stepchild adoption, l'adozione del figliastro. Ora i giudici hanno 30 giorni per decidere.La notizia è stata data ieri sera in diretta televisiva dal Tg di La7: il provvedimento consterebbe di una decina di pagine e ricalca una analoga decisione dello scorso anno dello stesso Tribunale.
La bambina, a quanto è dato sapere, è nata da fecondazione assistita all'estero, grazie al seme di un donatore e ora potrà aggiungere al cognome di chi l'ha partorita anche dell'altra donna che l'ha adottata.
"Un anticipo nei fatti della
stepchild adoption, su cui tanto si sta discutendo in Senato. La magistratura non cessa di sorprenderci quando si pone come terza Camera, scavalcando il Parlamento nelle sue funzioni legislative", è il commento di
Paola Binetti, deputata di Area popolare.
Impossibile pensare che il magistrato ignorasse il dibattito parlamentare (e politico) che accompagna in particolare questo articolo del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. "Un punto di enorme rilevanza non solo sotto il profilo legislativo e quindi anche politico, ma soprattutto sul piano etico e antropologico", prosegue Binetti. "Il diritto del bambino ad avere un padre e una madre non può essere scalzato da desiderio di avere un figlio da parte di una coppia omosessuale".
Le coppie omosessuali che hanno richiesto al tribunale la
stepchild adoption sarebbero tantissime, "con l'evidente intento di forzare il Parlamento a pronunciarsi in un certo modo", conclude Binetti. Il senatore di Ncd
Maurizio Sacconi ha parlato dell'ennesima sentenza creativa in materia antropologica, che "conferma da un lato l'anomalia di una giustizia che si sente spesso libera dalla legge e, dall'altro, la necessità di norme disegnate anche per evitare queste derive".Il 29 agosto del 2014 ci fu una sentenza analoga, che riconobbe l'adozione della bambina concepita in Spagna nel 2009 con fecondazione assistita, da parte della partner della madre.