Un
atto sacrilego senza precedenti che ha gettato nello sgomento per un’intera mattina la città di
Rapallo.
Ignoti nella notte si sono introdotti nel
Santuario di Montallegro, forzando un’entrata laterale, hanno sottratto dal tabernacolo le ostie consacrate gettandole per terra e hanno provato a rubare la venerata icona della
Dormitio Virginis, dono di Maria nella manifestazione al contadino Giovanni Chichizola del 2 luglio 1557.
Ma in città si diffonde immediatamente la notizia del furto dell’icona. Nei primi accertamenti, infatti, il Quadretto non era immediatamente visibile perché nascosto dietro il sistema di protezione.
“Tutto faceva pensare ad un furto - ha spiegato il vescovo di Chiavari, Alberto Tanasini -. In realtà un ulteriore sistema di sicurezza ha fatto il suo dovere e ha protetto l’Icona”.
Il tentativo di sottrazione dell’immagine è avvenuta nel corso della notte. Ignoti hanno forzato un’inferriata, sono entrati in Sacrestia e da lì in Chiesa. Dall’altare hanno rimosso la cornice argentea attorno alla nicchia dove è custodita l’immagine, ma non hanno fatto i conti con il triplice sistema di sicurezza a protezione dell’icona.
Solo all’arrivo della Scientifica per i rilievi del caso ci si è accorti che oltre una sbarra - e al di là di un vetro blindato - il Quadretto era al suo posto.
Un respiro di sollievo per un’intera città che si era risvegliata con una notizia che aveva generato profondo rammarico. Ma questo non cancella lo sconcerto per quanto accaduto e per la profanazione dell’Eucaristia.