venerdì 17 gennaio 2014
​Il Comune di Milano sanziona con 500 euro un locale che non ha provveduto ad eliminare le barriere architettoniche. Annunciato ricorso, ma la Ledha esulta: riconosciunto il diritto a non essere discriminati.
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Voleva andare a un concerto come fanno tutti i ragazzi delle sua età, si era informata sulla presenza di barriere architettoniche e le avevano detto che non c'erano problemi, ma alla fine la carrozzina sulla quale è costretta a spostarsi le ha impedito, ancora una volta, di essere trattata come gli altri. La denuncia arriva dalla Ledha, l'associazione che difende i diritti delle persone portatrici di handicap. La storia, una delle tante verrebbe da dire, ha avuto però  un risvolto positivo. Il Comune di Milano ha infatti sanzionato il locale con una multa di 500 euro e la chiusura per trenta giorni. "Questo provvedimento, al di là della scelta di periodi di chiusura che non danneggiano il locale, ha comunque un valore fondamentale - commenta Franco Bomprezzi, presidente di Ledha -. Si tratta del primo riconoscimento pubblico del pieno diritto delle persone con disabilità a vedere garantita l'accessibilità dei locali pubblici, senza alcuna discriminazione". La vicenda - secondo la ricostruzione della Ledha - ha avuto inizio il 18 marzo scorso quando F.C., una ragazza residente a Bergamo, raggiunge Milano per assistere a un concerto ai Magazzini Generali di via Pietrasanta. La ragazza si sposta con una carrozzina elettrica e, consapevole delle difficoltà che deve affrontare quotidianamente, aveva scritto diverse mail per informarsi sull'accessibilità del locale. Ricevute risposte positive dalla società che organizzava l'evento, compra il biglietto. Arrivata nel locale, però, l'amara sorpresa: alcuni gradini le impediscono di accedere al piano rialzato dei Magazzini Generali dove è in programma il concerto cui vuole assistere. "L'accessibilità" garantita dai titolari del locale era in realtà affidata a un robusto buttafuori che avrebbe dovuto sollevare la carrozzina a forza di braccia. Soluzione che però non è stato possibile applicare perché la carrozzina di F.C. è particolarmente pesante. Sulla base della denuncia della ragazza, e dopo aver tentato una mediazione tra le parti, il 30 aprile scorso il Servizio legale di Ledha ha presentato un'istanza al Comune di Milano per chiedere la chiusura temporanea dei Magazzini Generali in base a quanto previsto dalla legge 104 del 1992. "La richiesta di chiusura del locale - si legge nell'istanza redatta dall'avvocato Gaetano De Luca - trova le sue ragioni anche nel fatto che il titolare dei Magazzini Generali ha assunto una posizione intransigente, ritenendo che l'attuale sistema di accessibilità consenta di scongiurare l'addebito di condotte discriminanti". Una richiesta accolta dal Comune di Milano. I Magazzini Generali hanno annunciato ricorso al Tar e in un comunicato spiegano la loro posizione: " La discoteca Magazzini Generali è sempre stata fruibile ed accessibile alle persone con disabilità che nel corso degli anni sono state sempre accolte ed ospitate con la massima disponibilità e sono sempre benvenute nel locale. Nel giorno indicato nell’articolo si sono incontrate difficoltà di carattere tecnico nell’accesso ad un concerto non organizzato dai Magazzini Generali di una persona con disabilità, a causa delle dimensioni e del peso fuori dal comune della carrozzina. La persona disabile, mentre il personale addetto al concerto cercava di risolvere il problema, ha deciso autonomamente di desistere dall’accesso e di allontanarsi dal locale, come da dichiarazione scritta della medesima persona in possesso della scrivente società. Il provvedimento di chiusura non viene pertanto condiviso dai Magazzini Generali i quali si riservano, nei termini previsti dalla legge, di impugnarlo presso le competenti Autorità e di chiederne la sospensiva. Il locale nel frattempo continua a svolgere regolarmente l’attività ed è regolarmente aperto al pubblico".
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