Anche il patrimonio artistico ed ecclesiastico lamenta le proprie ferite causate dal sisma dell’altra notte. Colpiti in particolare tre Comuni dell’Italia centrale Accumoli (Rieti), Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (Rieti). L’onda devastatrice non ha risparmiato tanti piccoli luoghi di culto tra pievi, Basiliche e conventi che rappresentano la memoria storica e religiosa di quelle località. A impressionare sono i danni riscontrati ad Amatrice nel reatino dove a rimanere lesionati sono importanti luoghi di culto come la Basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Secondo il ministero dei Beni culturali, la splendida facciata della Basilica – risalente al Trecento – ha perso il suo «oculo». L’interno, a navata unica, è pieno di dipinti e nell’abside ci sono affreschi del XIV secolo. Anche la chiesa di Sant’Agostino, eretta nel 1428 a ridosso delle mura antiche di Amatrice, esibiva un bellissimo portale tardo gotico. Confermato il collasso anche del Museo Civico.Una sorte condivisa sempre nel reatino dal comune di Accumoli dove molte chiese, resti di bastioni, porte medievali sono rimasti particolarmente lesionati. Un quadro «grave» sottolineano da ministero dei Beni culturali, anche perché riguarda un territorio «molto vasto, ricchissimo di beni culturali diffusi». Dall’alba di ieri è scattata una rete di controlli, gestita dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, per presidiare le chiese sventrate e così impedire furti e atti di vandalismo o razzie a questi luoghi. Un evento naturale che ha colpito anche il fragile patrimonio artistico e religioso del piccolo borgo di Pescara del Tronto. Ad andare in mille pezzi è stato anche un luogo simbolo per l’Umbria legata alla memoria sacra e devota come il campanile di Castelluccio di Norcia. Sempre nella città umbra – nota per aver dato i natali al padre del monachesimo occidentale san Benedetto – si devono registrare lesioni gravi al Seminario vescovile e alle chiese di Santa Illuminata e di San Benedetto. Proprio a
Norcia, il torrino del Duomo si è girato, come accadde già in occasione del sisma del 1979. Lo sciame sismico non ha risparmiato neppure diverse zone delle Marche: nel maceratese risultano inagibili nel comune di San Ginesio il complesso di San Francesco, come il convento delle suore benedettine e la chiesa collegiata. A
Tolentino è crollata la volta della chiesa del Santissimo Crocifisso dei cappuccini. Sempre nel borgo marchigiano è andata in frantumi l’ex chiesa della Pace. A
Cingoli ha subito danni la chiesa di San Francesco. Alla luce di questa calamità la diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia ha effettuato le prime verifiche alle tante chiese presenti nel territorio. A
Macerata oggi dopo un sopralluogo la diocesi ha dichiarato inagibile la chiesa cattedrale, San Giuliano, le cui fondamenta risalgono al X secolo. Il 31 agosto in Duomo si sarebbe dovuto celebrare la Festa del patrono, che verrà spostata altrove. Nella vicina città di
Camerino il terremoto ha fatto crollare un muro del monastero di Santa Chiara. Danni sono stati riscontrati anche all’orologio del Duomo il cui accesso è da ieri vietato. Il forte sisma è riuscito a far sentire la sua presenza anche ad Urbino dove si sono aperte delle piccole crepe nella struttura esterna di mattoncini del Duomo. L’onda sismica ha raggiunto anche indirettamente il Molise dove a Teramo si sono avute importanti lesioni all’interno del Santuario della Madonna delle Grazie.