I campioni dell’innovazione didattica si ritrovano per tre giorni alla Città della Scienza di Napoli per scambiarsi idee e buone pratiche da diffondere nei territori. Da domani a sabato, nel capoluogo campano è in programma “Smart Education & technology day”, giunto quest’anno alla 14esima edizione, rassegna della scuola che cambia attraverso l’utilizzo intelligente delle nuove tecnologie, promossa in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. All’edizione 2015 hanno partecipato oltre 15mila persone, di cui 10mila insegnanti provenienti da tutta Italia.
Quattro temi portanti
Piano Nazionale scuola digitale, prevenzione e salute, la scuola fondata sul lavoro e la scuola presidio di civiltà: sono i quattro filoni su cui le classi sono state invitate a lavorare; i progetti migliori saranno presentati durante la tre giorni, che vedranno la partecipazione di istituzioni, realtà associative e aziende produttrici di beni e servizi per la didattica.
Un’esperienza di integrazione
“Mille e più colori: il mio amico speciale”, è il titolo del progetto realizzato dagli scolari della scuola primaria di Scafati (Salerno), che raccontano i cinque anni trascorsi in classe con Flavio C., un compagno affetto da autismo grave. Con l’aiuto delle insegnanti, i bambini hanno realizzato un e-book che racconta, facendo largo uso di strumenti multimediali, il cammino di integrazione di Flavio, un percorso che «fa crescere ed arricchisce tutti».
Uno spot contro il cyberbullismo
Di bullismo e cyberbullismo si sono, invece, occupati gli studenti della media “V. da Feltre – N. Zingarelli” di Foggia, che hanno realizzato uno spot e poesie sul tema, aderendo al progetto sull’uso consapevole dei social network di Moige e Samsung, con il patrocinio della Polizia di Stato. Utilizzando il kit distribuito in oltre duemila scuole italiane, i ragazzi hanno realizzato il video “Ferma il cyberbullo”, che si è classificato tra i venti progetti finalisti di Smart education.
Barriere architettoniche a Ravello
Nella splendida cornice della costiera amalfitana e, in particolare, a Ravello (Salerno), hanno lavorato gli alunni dell’istituto tecnico per geometri “Della Corte-Vanvitelli” di Cava dei Tirreni, che, in rete con i colleghi dell’Istituto “Galilei” di Salerno, hanno studiato un progetto per abbattere le barriere architettoniche in via Grotta Petina, a Ravello, rendendola accessibile anche ai disabili. La difficoltà maggiore, spiegano i ragazzi, è stata «proporre una progettualità di sviluppo senza compromettere il paesaggio», inserito, tra l’altro tra i patrimoni culturali dell’Unesco.