Un tram che si chiama desiderio. Di santità. Don Bosco ha scelto il mezzo più popolare e più amato dai milanesi per entrare in città e per seminare il suo messaggio di vita piena, felice, santa fino al cuore della metropoli. Ma l’itinerario milanese di don Bosco è iniziato nella periferia primi Nocevento del capoluogo lombardo. Al deposito Atm di via Teodosio.
Così il suo arrivo a Milano è diventato una festa, capace di sfidare il maltempo e di coinvolgere migliaia di persone. Bambini, giovani, catechisti e genitori in prima fila. In piazza Fontana, in piazza Duomo, poi in Cattedrale. (
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Oggi poco dopo mezzogiorno l’urna trasparente – che contiene un reliquiario con la mano destra del santo e una statua del santo in gesso e resina, replica del corpo incorrotto custodito nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torino – è arrivata da Lecco, dove in mattinata aveva ricevuto l’omaggio orante di migliaia di fedeli. Siamo nel secondo giorno della «peregrinazione» dell’urna nel territorio della diocesi di Milano, che ieri ha toccato Varese, il Seminario arcivescovile di Venegono Inferiore e le parrocchie intitolate al santo dei giovani a Olgiate Olona e Seregno.
Sul tram storico, un ospite speciale
Nel deposito dell’Atm – le 12,16 l’ora esatta del suo arrivo – l’urna è stata accolta in preghiera dai bambini e dai fedeli adulti della parrocchia di Casoretto. Quindi è stata caricata su un tram storico: la vettura tipo «Milano 1928», numero di matricola 1597, per l’occasione trasformato in 1815-2015 (l’anno di nascita del santo e il bicentenario in vista del quale è stata organizzata la «peregrinazione» che infine porterà l’urna a Torino). A bordo, i bambini del Casoretto, don Samuele Marelli, direttore della Fom (Fondazione oratori milanesi) e don Elio Cesari, delegato per la pastorale giovanile dell’Ispettoria salesiana lombardo-emiliana. Il tram ha attraversato diversi quartieri della città, salutato lungo il percorso da alcuni gruppi parrocchiali – mentre singoli passanti, sorpresi da un veicolo così familiare eppure così particolare, decorato con il «logo» della peregrinazione, «Don Bosco è qui», hanno "reagito" con un segno di croce e un gesto di saluto.
Alle 14 il tram è arrivato in piazza Fontana, accolto da centinaia di bambini, ragazzi, genitori ed educatori di diverse comunità della diocesi ambrosiana e della grande famiglia salesiana. La pioggia sempre più insistente e il freddo non hanno spento il calore del loro entusiasmo, testimoniato dai canti, dai sorrisi, dai palloncini che all’arrivo dell’urna hanno colorato il cielo grigio di Milano. L’urna è stata accompagnata fino al Duomo, dove è stata accolta dal vicario generale della diocesi di Milano, vescovo Mario Delpini. Che nel Duomo gremito da migliaia di persone, soprattutto catechisti, ha esclamato: «Don Bosco, in questa visita a Milano, ci lascia come segno il dono della gioia» e «la gioia di educare». la "via" del sacerdote piemontese? «Amando ciò che i ragazzi amavano, li ha aiutati ad amare quello che lui amava, il Signore Gesù e Maria Ausiliatrice e la vocazione di tutti a diventare santi».
Migliaia in coda in piazza Duomo
Dopo l’incontro di preghiera dei catechisti e delle catechiste, hanno reso omaggio al santo migliaia di ragazzi degli oratori milanesi, che hanno atteso il loro turno pazientemente in coda – una coda che attraversava tutta, da cima a fondo, piazza Duomo. Quindi la Messa col vescovo ausiliare Erminio De Scalzi: «L’educazione è cosa del cuore, diceva don Bosco. I giovani non solo siano amati ma conoscano di essere amati. Com’è vero! Chi si sente amato, ama. E chi si sente amato immeritatamente – ha spiegato l’ausiliare di Milano – ama ancora più profondamente, quando ne conosce la ragione».
Ma la festa con don Bosco non è finita lì. A sera, e fino a mezzanotte, riempie il Duomo l’itinerario di preghiera e spiritualità «Una notte con don Bosco», che ha raccolto l’adesione di 2.500 adolescenti. Quindi, nel cuore della notte, i giovani ambrosiani – sfidando la pioggia – porteranno l’urna a piedi dal Duomo fino alla basilica di Sant’Agostino, cuore salesiano di Milano, in zona Stazione Centrale. Lì rimarrà domani. Lunedì don Bosco «visiterà» il carcere minorile «Beccaria» di Milano. Come tante volte fece a Torino. Anche là, ci sono giovani chiamati a non perdere, nonostante tutte le difficoltà, il «tram» della santità.