Per questo, ha aggiunto, “egli fa suo il lamento del pianeta, maltrattato e saccheggiato”, i cui gemiti “si uniscono a quelli di tutti i poveri e tutti gli scartati del mondo, che il Papa invita ad ascoltare”. Il presidente del Pontificio Consiglio giustizia e pace, rispondendo alle domande dei giornalisti ha poi detto che questa enciclica va nella linea dell’Humanae vitae, per quanto riguarda il no alla contraccezione, e ha usato una battuta di fronte all’obiezione dei ceti politici conservatori degli Usa, secondo cui, non essendo Francesco uno scienziato non dovrebbe parlare di cose scientifiche. “Neanche quei politici lo sono – ha fatto notare -. E dunque anche a loro dovrebbe essere impedito di parlarne”.
Ma a proposito di scienziati, nell’Aula Nuova del Sinodo ce n’era sicuramente almeno uno. Il climatologo Hans Joaquim Schellnhuber ha ricordato che da 11mila anni la Terra gode di una relativa stabilità del clima, dopo le grandi oscillazioni delle ere glaciali. Ciò ha permesso di sviluppare l’agricoltura e in definitiva la civiltà umana. Ora però un innalzamento troppo rapido della temperatura causerebbe “danni forse irreversibili”. Il limite di due gradi, fissato in sede internazionale, non basta, meglio sarebbe scendere a un grado e mezzo. “Possono sembrare valori trascurabili – ha detto il professore - ma non lo sono. Quando in un uomo la temperatura si alza di due gradi, c’è la febbre e quando si alza di cinque gradi muore. Lo stesso può accadere alla Terra, per effetto dello scioglimento dei ghiacci polari e dell’innalzamento del livello dei mari”.
Bene ha fatto, dunque, il Papa a porre al centro dell’attenzione questo problema. L’enciclica è stata accolta molto favorevolmente anche dagli ortodossi, rappresentati dal Metropolita di Pergamo, John Zizioulas, inviato del Patriarca ecumenico Bartolomeo. “Dal 1989 – ha detto – dedichiamo ogni anno, il primo settembre, un giorno di preghiera all'ambiente. "Perché non fare in modo che questo giorno di preghiera sia comune a tutti i Cristiani? Questo segnerebbe un passo verso una maggiore vicinanza tra noi”. Per l’economista statunitense Carolyn Woo, la Laudato si’ è “un’enciclica poetica e pragmatica insieme, che chiama ad una autentica conversione ecologica”, soprattutto in campo economico. “La crescita – ha avvertito - non può essere illimitata, altrimenti avviene come per le cellule: si trasforma in tumore”. Infine dalla maestra Valeria Martano, che da vent’anni insegna nella periferia di Roma, l’invito a riscoprire quella che l’enciclica chiama “l’ecologia della quotidiana”, che è fatta anche di buone relazioni interpersonali e di vicinanza ai più deboli.
Presentata la nuova enciclica “Laudato si’, sulla cura della casa comune” di Papa Francesco. "Occorre accettare una certa decrescita e rallentare un po' il passo prima che sia troppo tardi". (Mimmo Muolo) | Islam e santi, le 10 curiosità dell'Enciclica| Ambiente, ciò che l'uomo deve e non deve fare
IL TESTO INTEGRALE DELL'ENCICLICA (Pdf)
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