Il 26° Corso di formazione nazionale del Progetto Policoro si è svolto alla Domus Pacis di Assisi dal 28 novembre al 2 dicembre 2012. Per il 2013, il Progetto coinvolge 115 diocesi italiane su 226 e vede il consolidarsi dell’esperienza nelle diocesi del Centro-Sud e la sempre più attiva partecipazione delle diocesi del Centro-Nord, in particolare di quelle dell’Emilia-Romagna e del Piemonte. Soprattutto nell’attuale contesto, che vede il progressivo aumento della disoccupazione giovanile, il Progetto promuove un’educazione integrale che dona senso alla vita e al lavoro e rivela a ogni giovane il volto bello di una Chiesa che offre il Vangelo di Gesù, il dono vero della fiducia e della gratuità. Nel deserto delle vane e delle illusorie proposte, il Progetto si manifesta come un fiume vivo di speranza, come ricordato da d. Antonio Borgo della pastorale giovanile di Assisi, che aiuta i giovani a realizzare la propria vocazione, a vivere nella dignità ogni lavoro e a sposarsi e a “regalare” a se stessi e alla comunità il dono dei figli.Il corso, che ha visto la partecipazione di 26 sacerdoti, 25 formatori e 192 animatori di comunità, si è aperto con l’invito a vivere un autentico Anno della fede e a rispondere con il nostro essere all’altezza del Vangelo che professiamo, di fronte al delicato momento storico che stiamo vivendo e alla profondità dei problemi che ci coinvolgono. La riflessione su “L’impresa della fede…”, proposta da p. Ugo Sartorio, Direttore del Messaggero di Sant’Antonio, e la testimonianza “… dalla fede all’impresa”, presentata dalla dott.ssa Marina Mancini, Imprenditrice della Omne, hanno catalizzato l’attenzione dell’uditorio sulla rilevanza della fede nei diversi contesti della vita sociale e lavorativa.L’accoglienza dei 56 giovani animatori del 1° anno è culminata nella celebrazione eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, e che ha visto il conferimento del mandato, per servire nello spirito di Cristo le comunità ecclesiali, e la consegna del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, quale tesoro prezioso da cui attingere nell’impegno di evangelizzazione e di educazione.Ai giovani animatori del 2° anno (53) e del 3° (43) è stato illustrato l’Accordo Quadro nazionale, tra i primi in Italia, che organizza i contratti di collaborazione a progetto, seguendo nel dettaglio i parametri della Legge 92/2012 (Riforma Fornero). L’Accordo, firmato tra INECOOP, Istituto Nazionale per l’educazione e la promozione cooperativa, e FeLSA Cisl, Federazione lavoratori somministrati autonomi atipici, definisce la figura professionale dell’“Animatore di comunità del Progetto Policoro”, permette l’attuazione a livello territoriale delle diverse progettualità diocesane e garantisce un impegno concreto a favore di un lavoro dignitoso.I lavori del corso hanno visto gli approfondimenti della Dottrina sociale della Chiesa e la proposta, ai direttori diocesani e agli animatori di comunità, di riflessioni sul valore ecclesiale e le dinamiche pastorali del Progetto, di approfondimenti e laboratori su accoglienza e incontro dei giovani, i centri servizi diocesani, la cooperazione, le normative, lo sviluppo locale e il microcredito. In sede assembleare, prima, e poi, in forma di laboratorio tematico, sono state approfondite tre prospettive di impegno comune:- Comunità al lavoro, con l’Università del Sacro Cuore e la Provincia Autonoma di Trento, per l’alta formazione e la proposta di corsi nell’ambito dei rapporti di reciprocità Nord-Sud;- Formazione al Microcredito diocesano per favorire la costituzione di imprese, con la partecipazione di Fondazione Operti, Banca Etica e le Banche di Credito Cooperativo;- Libera il bene… per passare dal bene confiscato al bene comune e sostenere la formazione di animatori per la gestione dei beni confiscati, con l’Associazione Libera.I 40 giovani del 3° senior hanno realizzato il bilancio delle competenze sull’esperienza triennale svolta e hanno ricevuto “Il catechismo degli Adulti” e il mandato di annunziare e testimoniare con gioia la fede della Chiesa e la verità di Gesù che rende liberi.La celebrazione penitenziale, con una profonda riflessione offerta da p. Vittorio Viola, Direttore della Caritas diocesana di Assisi, e la visita alla Tomba di San Francesco con la celebrazione eucaristica nella Basilica Superiore di Assisi, presieduta da p. Giuseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento, hanno suggellato l’impegno a vivere in profondità l’Anno della fede, anche sull’esempio di San Francesco e Santa Chiara, giovani che hanno varcato la soglia della fede e hanno vissuto in pienezza il Vangelo della speranza.
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