"Tutti siamo messi in guardia, anche le
comunità cristiane, da visioni della femminilità inficiate da
pregiudizi e sospetti lesivi della sua intangibile dignità".
Lo ha detto
papa Francesco all'
Udienza generale ricordando che
"sono proprio i Vangeli a ripristinare la verità e a
ricondurre ad un punto di vista liberatorio".
Troppe volte le donne, ha denunciato
Francesco, vivono nella "condizione della scartata".
Bergoglio
ha preso spunto dall'episodio evangelico dell'emoroissa, della
donna cioè che "Gesù ha guarito dalle sue perdite di sangue.
Passando in mezzo alla folla, si avvicina alle spalle di Gesù
per toccare il lembo del suo mantello". La donna, ha ricordato
il Papa, "diceva infatti tra sé: 'se riuscirò anche solo a
toccare il suo mantello sarò salvata'. Quanta fede aveva
questa donna!".
"Ragiona così - ha spiegato - perché animata
da tanta fede e tanta speranza e, con un tocco di furbizia,
realizza quanto ha in cuore. Il desiderio di essere salvata da
Gesù è tale da farla andare oltre le prescrizioni stabilite
dalla legge di Mosè".
Francesco ha spiegato alla folla che
"questa povera donna da molti anni non è semplicemente malata,
ma è ritenuta impura perché affetta da emorragie. È perciò esclusa dalle liturgie, dalla vita
coniugale, dai normali rapporti con il prossimo. Era una donna
scartata dalla società". Per il Papa, "è importante
considerare questa condizione di scartata per capire il suo
stato d'animo:
lei sente che Gesù può liberarla dalla
malattia e dallo stato di emarginazione e di indegnità in cui
da anni si trova. In una parola: sa e sente che Gesù può
salvarla".
"Quella che Gesù dona - ha spiegato il Pontefice - è
una salvezza totale, che reintegra la vita della donna nella sfera dell'amore di Dio e, al tempo stesso, la ristabilisce nella sua piena dignità". Insomma, "non è il mantello che la donna ha toccato a darle la salvezza, ma la parola di Gesù, accolta nella fede, capace di consolarla, guarirla e ristabilirla nella relazione con Dio e con il suo popolo".
"Gesù - ha concluso Francesco - è l'unica fonte di benedizione da cui scaturisce la salvezza per tutti gli uomini, e la fede è la disposizione fondamentale per accoglierla.
Gesù, ancora una volta, con il suo comportamento pieno di misericordia, indica alla Chiesa il percorso da compiere per andare incontro ad ogni persona, perché ognuno possa essere guarito nel corpo e nello spirito e recuperare la dignità di figli di Dio".
Dopo l'udienza generale, alle 12.15 circa il Papa si trasferirà alla Fiera di Roma, dove parteciperà alla giornata conclusiva del
Congresso mondiale dei medici cardiologi organizzato dalla Società europea di cardiologia, tenendo un discorso di saluto ai partecipanti.