"Prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa voglio chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati recentemente sia a Roma che in Vaticano. Vi chiedo perdono". Una frase che ha sollevato molta curiosità. Padre Lombardi, nel briefing alla sala stampa, ha spiegato che le parole del Papa riguardano questioni che si leggono sui mass media e che riguardano "uomini di Chiesa" e la "vita cittadina". "Il Papa - ha dichiarato il direttore della sala stampa vaticana - ha ascoltato la lettura della Bibbia che parlava degli scandali. Se usa un'espressione di carattere generale non è compito mio farla diventare più ristretta o larga di quel che ha voluto dire, non ho quindi precisazioni da dare".
La catechesi del Papa, dedicata ai bambini, è poi partita dalla frase di Gesù: “E’ inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo scandalo”. "La parola di Gesù è forte", ricorda il Papa. "Guai al mondo per gli scandali! Gesù è realista e dice che è inevitabile che avvengano scandali: ma guai all'uomo a causa del quale avviene lo scandalo".
"Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù possiamo capire come difendendo la famiglia proteggiamo l'umanità" ha detto il Papa nella udienza generale, dedicata alle promesse degli adulti ai bambini. A più riprese nei saluti ai diversi gruppi linguistici, inoltre, il Papa ha chiesto di pregare per il sinodo sulla famiglia in corso in Vaticano, perché si prendano "le decisioni che meglio convengono alla famiglia". "Quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini facendoli venire al mondo? - ha chiesto il Papa - Li facciamo venire al mondo, questa è una promessa, e cosa diamo loro?". "Guai - ha detto in un ulteriore passaggio - a quelli che tradiscono la fiducia e le attese dei bambini verso gli adulti", "quando una promessa è spezzata, ne viene lo 'scandalò che Gesù condanna". È stato a questo punto che papa Francesco ha inserito la sua richiesta di perdono a nome della Chiesa per gli "scandali" di "questi ultimi tempi" a Roma e in Vaticano. Il Papa ha rivolto un "appello", ricordando che il 17 è la Giornata mondiale del rifiuto della miseria, che "si propone di accrescere gli sforzi per eliminare l'estrema povertà e la discriminazione, e per assicurare che ciascuno possa esercitare pienamente i propri diritti fondamentali. Siamo tutti invitati - ha detto alla fine della udienza generale - a fare nostra questa intenzione perché la carità di Cristo raggiunga e sollevi i fratelli e le sorelle più poveri e abbandonati". Saluto ai minatori cileni. "Credo che ognuno di voi sarebbe capace di venire qui e dirci cosa significa la speranza, grazie per conservare la speranza in Dio". Lo ha detto il Papa, in spagnolo, salutando un gruppo dei minatori cileni "che sono stati 70 giorni nella terra": si tratta dei sopravvissuti al crollo della miniera di San Jose, in Cile, nel 2010