“Gesù non solo ha tolto il male, ma l’ha trasformato in bene. Non ha cambiato le cose a parole, ma con i fatti; non in apparenza, ma nella sostanza; non in superficie, ma alla radice”. Il Papa si è soffermato sullo “stile di Dio”, che “ci salva servendoci e annientandosi” e “ha molto da insegnarci”. “Noi ci aspetteremmo una vittoria divina trionfante; Gesù invece ci mostra una vittoria umilissima”, ha spiegato Francesco: “Innalzato sulla croce, lascia che il male e la morte si accaniscano contro di Lui mentre continua ad amare”. “Per noi è difficile accettare questa realtà”, ha commentato il Papa: “È un mistero, ma il segreto di questo mistero, di questa straordinaria umiltà sta tutto nella forza dell’amore”. Gesù “ha fatto della croce un ponte verso la vita”, le parole del Papa: “Anche noi possiamo vincere con Lui, se scegliamo l’amore servizievole e umile, che rimane vittorioso per l’eternità. È un amore che non grida e non si impone, ma sa attendere con fiducia e pazienza”. “Rivolgere il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra, all’amore di Dio e del prossimo, più che ai nostri bisogni”. È l’invito rivolto dal Papa, sula scorta di San Paolo, nella parte finale dell’omelia della Messa. “Noi siamo portati ad amare ciò di cui sentiamo il bisogno e che desideriamo”, l’analisi di Francesco: “Dio, invece, ama fino alla fine il mondo, cioè noi, così come siamo. Anche in questa Eucaristia viene a servirci, a donarci la vita che salva dalla morte e riempie di speranza”. Di qui l’auspicio del Papa sotto forma di preghiera: “Che non abbiamo a inquietarci per quello che ci manca quaggiù, ma per il tesoro di lassù; non per quello che ci serve, ma per ciò che veramente serve. Che sia sufficiente alla nostra vita la Pasqua del Signore, per essere liberi dagli affanni delle cose effimere, che passano e svaniscono nel nulla. Che ci basti Lui, in cui ci sono vita, salvezza, risurrezione e gioia”. “Allora saremo servi secondo il suo cuore: non funzionari che prestano servizio, ma figli amati che donano la vita per il mondo”, ha concluso Francesco.
La Messa per i cardinali e i vescovi defunti nel corso dell'anno. "Chi serve salva - ha spiegato Francesco - chi non vive per servire, non serve per vivere". IL TESTO
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