Un “dono della Provvidenza” che “fa un grande bene nella Chiesa”. Con queste parole di stima Papa Francesco ha salutato i membri del Cammino Neocatecumenale, che hanno affollato l’Aula Paolo VI per la presentazione al Papa delle 200 famiglie del Movimento pronte a partire in missione in tutti i continenti. Mille e 100 famiglie sono già sparse nei cinque continenti, con i loro 4.600 figli. Altre 200, con 600 figli, si alzano in Aula Paolo VI per ricevere la benedizione di Papa Francesco e aggiungersi alla lista di quelli che li hanno preceduti. Papà, mamme, ragazzi, bambini che hanno deciso che la loro casa sarà altrove – altre le scuole, gli amici – ciascuna in una porzione di mondo dove Gesù e Vangelo sono parole di presa molto relativa.
Cammino in terre lontane
Papa Francesco è felice di poter stringere a sé questa umanità fatta di gente che dimostra in modo inequivocabile una generosità e un amore per Cristo a tutta prova. E con parole piene di calore ringrazia il Cammino Neocatecumenale che permette, anno dopo anno, di far maturare questo tipo di vocazioni, alla “missio ad gentes”:
“Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi”.
“Svegliate quella fede”
Prima di prendere la parola, Francesco assiste con un sorriso in viso alla presentazione delle famiglie missionarie fatta dall’iniziatore del Cammino, Kiko Argüello. A gruppi di una dozzina è più si alzano quando viene enunciata la zona dove si recheranno – Francia e Germania, ma anche Paesi come Ucraina, Kosovo, e terre agli antipodi come Cina, Vietnam e Papuasia – ovunque con l’identico programma, annunciare la Risurrezione di Gesù, il messaggio di cui il mondo di oggi, afferma il Papa, “ha estremo bisogno”:
“I non cristiani che mai hanno sentito parlare di Gesù Cristo e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede"
Vi confermo e vi benedico
Scrosci di applausi sottolineano quasi ogni pensiero di Francesco, che aveva iniziato con un attestato di stima bagnato poco dopo da una vigorosa approvazione:
“Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa (…) Io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma”.
I tre pilastri
La conclusione, prima della benedizione dei crocifissi che il Papa consegna ai 33 sacerdoti a capo delle missioni, è un’ulteriore approvazione dei fondamenti del Cammino – Parola, Liturgia, Comunità – e particolarmente gradito risulta l’accenno che Francesco fa di una consuetudine dei Neocatecumenali, la “celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi Vespri della domenica”. Tanti sono i “doni” che Dio vi ha elargito, constata il Papa, a partire dalle numerose vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata:
“Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria. Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire … Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa”.