È significativo che Papa Francesco abbia scelto l'incontro di oggi nell'Aula Nervi con circa 900 superiore generali degli istituti religiosi femminili (Uisg) per affrontare questo tema così decisivo. Le religiose gli hanno chiesto, nel corso di una sessione di domande e risposte perchè la Chiesa esclude le donne dal servire come diaconi. E una ha aggiunto: "Perchè non costruire una commissione ufficiale che potrebbe studiare la domanda?". Il Papa ha risposto che aveva parlato della questione una volta qualche anno fa con un "buon, saggio professore", che aveva studiato l'uso delle diaconesse nei primi secoli della Chiesa e gli ha aveva detto che ancora non è del tutto chiaro quale ruolo avessero. E soprattutto se "avevano l'ordinazione o no". "È rimasto un po' oscuro quale fossero ruolo e statuto delle diaconessae in quel momento"."Costituire una Commissione ufficiale potrebbe studiare la questione?", si è chiesto il Papa ad alta voce. E poi si è risposto: "Credo di sì. Sarebbe fare il bene della Chiesa di chiarire questo punto. Sono d'accordo. Io parlerò per fare qualcosa di simile. Accetto la proposta. Sembra utile per me avere una Commissione che chiarisca bene".
Al Papa sono state poste 6 domande. Nelle sue risposte Francesco ha detto che "la Chiesa ha bisogno ulteriore che le donne entrino nel processo decisionale Anche che possano guidare un ufficio in Vaticano. la Chiesa deve coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione, ma anche nel processo decisionale. E questo crescente ruolo delle donne nella Chiesa non è femminismo ma un diritto di tutti i battezzati: maschi e femmine".----------------------------------------------------------------------------------------Allo stato attuale gli uomini possono accedere al diaconato permanente, anche se sposati, senza che questo sia finalizzato all'ordinazione sacerdotale. Nelle nostre parrocchie hanno un ruolo sempre più importante nella pastorale, nella formazione e nella carità. Naturalmente non possono celebrare l'Eucaristia, né possono confessare. Il diaconato è anche un'ordinazione conseguita dai seminaristi nel percorso formativo verso il sacerdozio. In questo caso, ovviamente, non si parla di diaconato permanente.Il diaconato si caratterizza per l'esercizio dei tre compiti propri del ministero ordinato, secondo la prospettiva specifica della "diaconia", ossia del "servizio".Il primo compito è di "insegnare": quindi il diacono è chiamato a proclamare la Scrittura e istruire il popolo. Ciò è espresso dalla consegna del libro dei Vangeli, prevista nel rito dell'ordinazione.Il secondo compito è di "santificare": questo si esplica nella preghiera, nell'amministrazione del battesimo, nella conservazione e distribuzione dell'Eucaristia, nell'assistenza e benedizione del matrimonio, nella presidenza del rito del funerale e della sepoltura. Ciò evidenzia come il ministero diaconale abbia il suo punto di partenza e di arrivo nell'Eucaristia, e non possa esaurirsi in un semplice servizio sociale.Il terzo compito è di dedicarsi alle opere di carità e di assistenza e di animare la comunità o settori della vita ecclesiale, specie per quanto riguarda la carità. È questo il ministero più tipico del diacono.Leggi il documento della Cei "I diaconi permanenti nella Chiesa in Italia. Orientamenti e norme" CLICCA QUI