I fedeli e il mondo non guardino solo all'espetto terreno della Chiesa ma alla sua immagine trascendente mentre si ricordi sempre che la santità è per tutti. Lo ha ricordato oggi Papa Benedetto XVI nel giorno dedicato alla festività liturgica di Tutti i Santi. Nel corso dell'Angelus in piazza San Pietro, Papa Ratzinger ha voluto anche ricordare la giornata dei defunti che si celebrerà, invece, domani. "Siamo invitati a guardare la Chiesa - ha detto - non nel suo aspetto temporale ed umano, segnato dalla fragilità, ma come Cristo l'ha voluta, cioè 'comunione dei santì". In questo senso, il pontefice, ha rammentato che proprio nel Credo si professa la Chiesa come "santa": "in quanto - ha aggiunto - è il Corpo di Cristo, è strumento di partecipazione ai santi Misteri, in primo luogo l'Eucaristia, e famiglia dei Santi, alla cui protezione veniamo affidati nel giorno del Battesimo".Nella storia della Chiesa, sono proprio i Santi, "attraverso i loro differenti percorsi di vita", a indicarci le "diverse strade di santità, accomunate da un unico denominatore: seguire Cristo e conformarsi a Lui, fineultimo della nostra vicenda umana. Tutti gli stati di vita, infatti, - ha sottolineato Benedetto XVI - possono diventare, con l'azione della grazia e con l'impegno e la perseveranza di ciascuno, vie di santificazione".La Commemorazione dei fedeli defunti, cui è dedicata la giornata di domani, 2 novembre, ha poi proseguito il papa nel corso dell'Angelus, "ci aiuta a ricordare i nostri cari che ci hanno lasciato, e tutte le anime in cammino verso la pienezza della vita, proprio nell'orizzonte della Chiesa celeste"."La nostra preghiera per i morti è quindi non solo utile ma necessaria, - ha detto il Papa - in quanto essa non solo li può aiutare, ma rende al contempo efficace la loro intercessione in nostro favore. Anche la visita ai cimiteri, mentre custodisce i legami di affetto con chi ci ha amato in questa vita, ci ricorda che tutti tendiamo verso un'altra vita, al di là della morte".