Otto cardinali, da tutto il mondo, per «consigliare» il Papa nel governo della Chiesa Universale e «per studiare un progetto di revisione» della Costituzione apostolica <+corsivo>Pastor bonus<+tondo>, con cui Giovanni Paolo II, nel 1988, riformò la Curia. Un "Gruppo" – questa la definizione ufficiale – che papa Francesco ha deciso di costituire «riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle Congregazioni generali precedenti al Conclave».Ad annunciare questa novità è stato ieri un comunicato della Segreteria di Stato, che ha anche dato i nomi dei componenti del gruppo. Sono i cardinali Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay; Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga; Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston; George Pell, arcivescovo di Sydney; Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, quest’ultimo con funzione di coordinatore. Del gruppo, con la funzione di segretario, fa parte anche Marcello Semeraro, vescovo di Albano. «La prima riunione collettiva del gruppo – si legge ancora nel comunicato – è stata fissata per i giorni 1-3 ottobre 2013; Sua Santità – si precisa in conclusione – è tuttavia sin d’ora in contatto con i menzionati cardinali».Il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi, in un briefing con i giornalisti accreditati e, successivamente, in un’intervista alla Radio Vaticana, ha osservato come il comunicato cada a «un mese esatto dalla elezione di papa Francesco. Egli ha voluto dare, quindi, un segnale di essere attento a recepire le indicazioni, i consigli, i suggerimenti che i suoi confratelli cardinali hanno dato nel corso delle riunioni plenarie che preparavano il Conclave. Quindi – ha aggiunto Lombardi – dimostra di essere attento alle attese della Chiesa universale, manifestate in quella sede autorevole». Altra cosa su cui il portavoce vaticano ha invitato a prestare particolare attenzione è il fatto che si tratta «di un "gruppo"», e non di «un "comitato", una "commissione", un "consiglio"». In altre parole «si conserva quindi una denominazione piuttosto aperta, che manifesta una possibilità di consiglio che il Papa cerca da parte di rappresentanti autorevoli dell’episcopato, e più specificamente anche del Collegio cardinalizio, a livello universale».Circa la relazione di questo gruppo con la Curia, ancora il portavoce vaticano ha rilevato che quest’ultima «conserva tutte le sue funzioni fondamentali di aiuto del Papa da vicino, nel governo quotidiano della Chiesa universale. Tutti i prefetti dei diversi Dicasteri, i presidenti dei diversi Consigli conservano assolutamente tutte le loro responsabilità e prerogative e sono i primi collaboratori del Papa nel quotidiano, ogni giorno, nel prendere le misure che aiutano la vita e il governo della Chiesa universale».Sulla convocazione del primo incontro a ottobre, Lombardi ha sottolineato che si tratta di «un tempo di diversi mesi in cui il Papa stesso, che ha incominciato a fare le sue udienze regolari con i diversi capi dicastero, ha incominciato a conoscere anche dall’interno il lavoro del governo della Chiesa qui a Roma, si fa la sua esperienza, la sua conoscenza e quindi ad ottobre potrà mettere sul tavolo, con questo gruppo di consiglieri, anche le esperienze o gli interrogativi che possa essersi fatto in questo periodo di pieno inserimento nel governo della Chiesa».Raggiunto dal TgCom24, il cardinale Rodriguez Maradiaga ha detto che «con il Papa affronteremo tanti argomenti, sicuramente anche quelli che riguardano lo Ior, oltre che la riforma della Curia. Non abbiamo ancora avuto modo di confrontarci in riunioni preliminari, ma penso che parleremo molto anche di ciò di cui si è discusso durante le congregazioni pre-conclave».Nel briefing, Lombardi ha anche spiegato la nomina di Semeraro a segretario del gruppo «probabilmente per la lunga conoscenza» tra il Papa e il vescovo di Albano, risalente al Sinodo del 2001, dove il secondo era segretario dell’Assemblea, e l’allora arcivescovo di Buenos Aires relatore generale aggiunto. Lo stesso Semeraro, che è anche presidente del Consiglio d’amministrazione di Avvenire, ha ricordato ieri la circostanza dicendosi «grato» e «riconoscente» per l’incarico ricevuto, e ha assicurato che «profonderò tutte le mie energie in questo ulteriore servizio, e spero di essere un buon collaboratore».
Il Papa, riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle Congregazioni generali precedenti il Conclave, ha chiesto ai porporati dei cinque continenti di consigliarlo nella guida della Chiesa e per mettere a punto un progetto di revisione della Costituzione apostolica «Pastor bonus». La prima riunione congiunta fissata agli inizi di ottobre.
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