IL CARDINALE ARCIVESCOVO METROPOLITA
DI NAPOLI
LETTERA ALLA DIOCESI E ALLA CITTA’
Carissimi,
stiamo vivendo, con fede e
devozione, questo mese dedicato alla nostra Madre Celeste. A Lei vogliamo
affidare, con cuore implorante, le ansie, le speranze, la tristezza e le
sofferenze di tutti noi, delle nostre comunità e della nostra amata Napoli.
Lo
faremo insieme, come Diocesi, nella giornata del 31 maggio prossimo, a
conclusione del percorso di preghiera e di riflessione fatto nelle singole
Parrocchie. Dovrà essere un appuntamento importante e tutti dovranno sentirsi
impegnati a fare comunione, per chiedere perdono a Dio Misericordioso del male
che viene consumato e per implorare l’intercessione della nostra Mamma Celeste,
perché nelle nostre Città torni la pace e il rispetto della persona umana.
Dispongo,
pertanto, che quella del 31 maggio sia una Giornata di intensa preghiera, programmando
in ogni parrocchia e comunità l’adorazione eucaristica. Sarà anche una Giornata
di digiuno in ascolto dell’invito di Dio a tornare al suo cuore «con digiuni,
pianti e lamenti» (Gl 2,12).
Si
assoceranno a noi, nella preghiera e nel digiuno, le Claustrali che vivono nei
Monasteri della nostra Città. Alla loro speciale preghiera ci affidiamo ancora
di più, sin da ora, perché il 31 maggio prossimo segni davvero una svolta nella
nostra realtà sociale.
I
Cappellani degli Ospedali, delle Case di Cura e delle Carceri, con l’ausilio
dei Ministri straordinari della Comunione, si attiveranno perché anche gli
ammalati e i carcerati si sentano partecipi e protagonisti della Giornata,
offrendo al Signore le loro pene per il bene comune.
I
dirigenti scolastici, i docenti e gli insegnanti di religione che lo vorranno
sensibilizzeranno gli alunni, invitandoli a un libero momento di preghiera e a
un piccolo gesto penitenziale.
Nel
pomeriggio del 31 maggio, pertanto, alle ore 18.00, ci ritroveremo tutti a
Forcella, presso la Chiesa di Sant’Agrippino, e daremo vita ad un intenso
momento di preghiera penitenziale, portandoci in corteo lungo Via Duomo, fino
alla Chiesa Cattedrale, dove, davanti all’Immagine dell’Immacolata del
venerabile Don Placido, reciteremo il Santo Rosario, prima dell’Atto di
Affidamento della Diocesi e della Città alla Vergine Maria.
Di
conseguenza, tutte le Chiese della Città resteranno chiuse, per cui i Parroci e
i Rettori inviteranno preventivamente tutti i fedeli all’incontro di preghiera
in Duomo.
Negli
altri Comuni della Diocesi, i Parroci dovranno promuovere e organizzare l’adorazione
eucaristica, sottolineando le ragioni dell’evento.
Tutta
la comunità diocesana è invitata pressantemente ad elevare al Signore,
intercedenti la Madonna Santa e il Patrono San Gennaro, suppliche perché liberi
Napoli e tutte le altre comunità dell’area metropolitana dai mali che
l’affliggono e particolarmente dalla prepotenza, dalla delinquenza, dalle
illegalità.
Napoli
è sinonimo di vita, di gioia, di civiltà, di cordialità. È il valore sacro
della vita che vogliamo difendere ed esaltare, contro gli omicidi, lo
spargimento di sangue, gli atti di camorra e ogni forma di deviazione.
Come
Chiesa diocesana dobbiamo continuare, con determinazione, il nostro impegno e
la nostra azione contro il linguaggio della violenza. Da anni stiamo facendo
sentire la nostra voce, ma dobbiamo fare ancora di più.
Dobbiamo
uscire dalle sagrestie e andare nelle piazze e nelle strade per parlare,
ascoltare, confrontarci con tutti, specie con quanti, per ambizione, per sete
di denaro e di potere, hanno scelto la via che porta alla morte e non alla
pienezza della vita. Dobbiamo riportarli al rispetto delle regole e della
persona. Dobbiamo recuperarli all’osservanza della legge di Dio, che è legge di
amore e di vita.
Oggi
ai giovani camorristi diciamo con franchezza: deponete le armi, state sbagliando
gravemente; state distruggendo il vostro futuro; state compromettendo le vostre
famiglie; state profanando la vostra terra e la vostra Città!
Abbiamo
il dovere di gridare loro: Ravvedetevi! Siete ancora in tempo per tornare
indietro, per salvarvi, per restituire a Napoli la sua bellezza. Siate uomini!
Dimostrate il vostro vero coraggio, che non è quello delle armi, abbandonando
la logica della violenza e della vendetta! Apritevi al perdono, al dialogo e
all’accoglienza della misericordia di Dio.
In
questo itinerario di rinascita morale e sociale, facciamo appello a tutte le
Istituzioni, al mondo della scuola e della cultura, alla Magistratura e alle
Forze dell’Ordine perché si possa lavorare in sinergia, praticando la
prevenzione e la persuasione, prima ancora che la repressione.
Questa
vuole essere anche l’occasione per sollecitare più vigilanza, più sicurezza,
più civile convivenza, più lavoro, più sviluppo e più futuro.
Pertanto
invito tutti a lottare contro l’assuefazione, il cinismo, l’indifferenza, il
silenzio. Nessuno, e meno che mai la Chiesa, può fingere di non vedere, di non
sentire, di non avere colpe, di non avere obblighi.
Siamo
tutti impegnati, dunque, a lavorare per il bene comune, per la salvezza di ogni
nostro fratello, per la libertà di tutti. Dobbiamo aprire i nostri cuori alla
speranza, dobbiamo scuotere le coscienze e coinvolgere tutti gli uomini di
buona volontà.
Il
31 maggio prossimo, tutta la nostra Chiesa, tutto il popolo di Dio, tutte le
persone di buona volontà si ritroveranno insieme per Napoli e deporranno ai
piedi dell’Immacolata, che ha sempre protetto la Città, le suppliche, i cuori,
le menti, le fatiche di quanti amano Napoli.
A
tale scopo impegno tutti i parroci, i presbiteri, i diaconi, i religiosi e le
religiose, specie le claustrali, i movimenti e le associazioni laicali perché siano
tutti presenti e coinvolti, unitamente alle comunità parrocchiali.
Tutti
benedico, nel nome del Signore e con la protezione di Maria Vergine.
Napoli, 15 Maggio 2016
Domenica di Pentecoste
Crescenzio
Card. Sepe
Arcivescovo
Metropolita