Per Arianna, Eugenia, Karen e Giorgio il last minute non era mai stato così frenetico. Esami all’università nelle prossime ore, già fissati gli appuntamenti per le vaccinazioni negli ambulatori Asl di medicina tropicale, poi il briefing con le associazioni. Tutti under 25, i 4 vincitori del concorso Cei-8xmille "In un altro mondo" (in palio un mese in una struttura caritativa all’estero sostenuta anche dalla Chiesa italiana) la vigilia della partenza la stanno raccontando anche on line (
www.inunaltromondo.it), in videoclip personali. "India is in the air", "mi sento regista di un sogno" appuntano nei post, diretti, brucianti, giovanissimi. Ho finito gli esami 5 giorni fa. Ora da Trieste, facoltà Magistrale, indirizzo Servizi sociali, sono di passaggio nella mia Jesi per salutare gli amici – spiega Arianna Natalini, destinata alla "Pequeña Casa de Nazareth" per street children di Las Piñas City, a Manila, nelle Filippine –. Fatico a imparare qualche parola di
tagalog, almeno "grazie" e "buongiorno". Intanto un missionario francescano, decano sull’arcipelago, mi ha spiegato come relazionarmi, a partire dai gesti, più distaccati dei nostri. Penso solo a come affiancare le bambine nel loro percorso di vita. Per il resto, mia madre dice che non mi spavento di niente. Nemmeno del tifone che ha appena colpito Manila, del resto bersaglio di oltre venti uragani l’anno. Penso solo a quanto è bello e giusto che io possa andare lì. Dedicherò anche un capitolo della mia tesi a quest’esperienza». Giorgio Di Egidio resterà teso come un elastico fino all’orale di Calcolo domattina al Politecnico di Milano e alla sessione di 5 vaccini: «Vorrei solo già essere sull’aereo per Nairobi». Per lui la destinazione è il Kivuli Centre dell’associazione Amani, per i minori degli slums. «Il concorso e ora la partenza sono la cosa più bella che mi poteva capitare nella vita – aggiunge –. Mi esalta il confronto con una società più povera e spirituale. Animerò gruppi di ragazzi, dal calcetto al laboratorio di astronomia. Soprattutto li farò divertire».Karen Sampò a Torino è educatrice: «Questo viaggio è fatto per me» dice della suo prossimo atterraggio a Beira, in Mozambico, in un ospedale del Cuamm-Medici con l’Africa, tra madri e bambini affetti da Hiv. «Parlo portoghese, sono stata già in passato tra persone Hiv positive. L’ascolto sarà la cosa migliore. Infine chiuderò il mese laggiù partecipando alla cerimonia di laurea di un gruppo di nuovi medici». «Cercherò di non essere invadente e rasserenare bambine con un vissuto pesante – spiega Eugenia Capula, studi orientali alla Ca’ Foscari e corsista di film-making (produzione cinematografica) a Firenze –. Le suore della casa-famiglia di Barrackpore, a Calcutta, mi hanno assegnato alle attività creative: dall’animazione, al ballo, alla pittura. Lì mi aspetta la stagione dei monsoni, ma ho già viaggiato in India in questo periodo tra piogge continue. Sarà bello documentare il progetto con i video per il sito 8xmille. Spero serva a tanti per guardare più lontano».