sabato 18 ottobre 2014
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​Un gemellaggio tra le diocesi e tra le famiglie per aiutare i profughi di Erbil, migliaia di cristiani in fuga dai terroristi dell'autoproclamato Stato islamico. È questo uno dei progetti al centro del viaggio in Iraq del segretario della Cei Nunzio Galantino che da lunedì a giovedì scorso si è recato nel Nord del Paese con una piccola delegazione, composta tra gli altri dal direttore della Caritas Italiana don Francesco Soddu, per toccare con mano la situazione e organizzare gli aiuti. Basterebbe una piccola cifra, 140 euro al mese, per "adottare" una famiglia irachena assicurandole un minimo di sicurezza. Va in questa direzione anche la decisione della presidenza della Cei di sostenere con un milione di euro la chiesa locale nel predisporre prefabbricati che consentano di uscire dalle tendopoli e affrontare l'inverno. I vescovi stanno inoltre predisponendo la realizzazione di quattro scuole e di un'università cattolica ad Erbil (per la quale è previsto uno stanziamento di 2,6 milioni di euro)per rafforzare l'identità e l'appartenenza cristiana di queste popolazioni.In queste foto le immagini dell'incontro di monsignor Galantino con le famiglie di profughi e con i religiosi che si occupano dell'assistenza.

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