Dieci proposte per la Conferenza sul clima di Parigi, la richiesta che si arrivi a un “
accordo giusto, giuridicamente vincolante e generatore di un vero cambiamento” e anche una “Preghiera per la Terra”, affinché gli uomini “imparino a prendersi cura del mondo”. È questo in sintesi il contenuto dell’Appello firmato oggi, con cui cardinali, patriarchi e vescovi, in rappresentanza delle associazioni continentali delle conferenze episcopali nazionali, si rivolgono ai capi di Stato e di governo che si riuniranno nella capitale francese per il summit di inizio dicembre.
Tra le proposte, in particolare, spicca la richiesta di “
una completa decarbonizzazione entro la metà del secolo” e la necessità di “
porre fine all’era dei combustibili fossili, eliminandone gradualmente le emissioni”. Nel testo del documento (che qui si riproduce) si trovano gli echi dell’enciclica
Laudato si’ di Papa Francesco. E soprattutto nella preghiera si chiede di ispirare i leader di governo, quando si riuniranno a Parigi “ad ascoltare con attenzione il grido della terra e il grido dei poveri; ad essere uniti nel cuore e nella mente nel rispondere con coraggio; alla ricerca del bene comune e alla protezione del bellissimo giardino terrestre che hai creato per noi, per tutti i nostri fratelli e sorelle, per tutte le generazioni a venire”.
Ecco il testo delle dieci proposte:
1.
Tenere a mente non solo le dimensioni tecniche, ma soprattutto quelle etiche e morali dei cambiamenti climatici, di cui all'articolo 3 della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
2.
Accettare che il clima e l'atmosfera sono beni comuni globali appartenenti a tutti e destinati a tutti.
3.
Adottare un accordo globale equo, generatore di un vero cambiamento e giuridicamente vincolante sulla base della nostra visione del mondo che riconosce la necessità di vivere in armonia con la natura e di garantire il rispetto dei diritti umani per tutti, compresi quelli dei popoli indigeni, delle donne, dei giovani e dei lavoratori.
4.
Limitare drasticamente l’aumento della temperatura globale e fissare un obiettivo per la completa decarbonizzazione entro la metà del secolo, al fine di proteggere le comunità che in prima linea soffrono gli impatti dei cambiamenti climatici, come quelle nelle isole del Pacifico e nelle regioni costiere.
5.
Sviluppare nuovi modelli di sviluppo e stili di vita compatibili con il clima, affrontare la disuguaglianza e portare le persone fuori dalla povertà. Fondamentale per questo è porre fine all'era dei combustibili fossili, eliminandone gradualmente le emissioni, comprese quelle prodotte da mezzi militari, aerei e marittimi, e fornendo a tutti l'accesso affidabile e sicuro alle energie rinnovabili, a prezzi accessibili
6.
Garantire l'accesso delle persone all'acqua e alla terra con sistemi alimentari sostenibili e resistenti al clima, che privilegino le soluzioni in favore delle persone piuttosto che dei profitti.
7.
Garantire, a tutti i livelli del processo decisionale, l’inclusione e la partecipazione dei più poveri, dei più vulnerabili e dei più fortemente danneggiati.
8.
Garantire che l'accordo 2015 offra un approccio di adattamento che risponda adeguatamente ai bisogni immediati delle comunità più vulnerabili e che si basi sulle alternative locali.
9.
Riconoscere che le esigenze di adattamento sono condizionate dal successo dell’adozione delle misure di riduzione. I responsabili del cambiamento climatico hanno l’onere di assistere i più vulnerabili nell’adattarsi e nel gestire le perdite e i danni e nel condividere la tecnologia e il know-how necessari.
10.
Fornire roadmap chiare su come i Paesi faranno fronte all’insieme degli impegni finanziari prevedibili, coerenti ed aggiuntivi, garantendo un finanziamento equilibrato delle azioni di riduzione e delle esigenze di adattamento.
ECCO LA PREGHIERA PER LA TERRA