In questi mesi decine di migliaia di cristiani iracheni
hanno dovuto abbandonare le terre in cui erano nati, a causa delle violenze
perpetrate dalle milizie dello Stato Islamico. Molti sono emigrati all’estero,
molti altri hanno trovato rifugio in Kurdistan.
Georges Jahola, sacerdote
siro-cattolico della diocesi di Mosul, testimonia il loro desiderio di fare
ritorno nelle case da cui sono stati cacciati. E chiede ai cristiani d’Occidente
di avere più coraggio nel testimoniare il tesoro della fede che sostiene la
speranza di una vita migliore.
Una occasione sarà la Veglia di preghiera indetta dalla Cei per il 23 maggio.