La missione della delegazione vaticana in Siria voluta dal Papa per portare sostegno alla popolazione sofferente "verrà posticipata, probabilmente oltre la conclusione del Sinodo, così come ci sarà qualche modifica alla composizione della delegazione, anche per gli impegni dei suoi membri".È stato il cardinale Tarcisio Bertone a informare i padri sinodali del rinvio della missione, dopo l'inasprirsi delle violenze nella regione e in particolare dopo l'attentato di domenica a Damasco, con una autobomba esplosa in un quartiere cristiano, che ha causato 13 morti e decine di feriti."Come è noto, - ha detto il card. Bertone ai padri sinodali, che hanno già raccolto offerte per i siriani - è vivo il desiderio di esprimere la vicinanza della Santa Sede e della Chiesa universale, tramite una delegazione che si rechi a Damasco nei tempi e nelle modalità che saranno annunciate, dopo essere state definite alla luce dei contatti e dei preparativi che si stanno compiendo. Considerata la gravità della situazione, la visita verrà posticipata, probabilmente oltre la conclusione del Sinodo, così come ci sarà qualche modifica alla composizione della delegazione, anche per gli impegni dei suoi membri". Della delegazione avrebbero dovuto far parte: il cardinale Laurent Mosengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo Interreligioso; il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York; monsignor Fabio Suescun Mutis, ordinario militare in Colombia; monsignor Joseph Nguyen Nang, vescovo di Phat Diem; monsignor Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli stati della Segreteria di Stato. Posticipata la data della missione, molti padri non saranno più in Vaticano e dovranno fronteggiare impegni assunti in diocesi, così la composizione del team dovrà per forza essere modificata.