"I tempi più lunghi tra la separazione e il divorzio sono in una funzione di aiuto, non vogliono essere una coercizione". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, circa l'ipotesi di introduzione del 'divorzio breve', a margine della messa celebrata questa mattina presso lo stabilimento di Ansaldo Energia in vista della Pasqua. I tre anni oggi previsti per ottenere
il divorzio "sono, da parte della società e dello stato, una
posibilità - ha aggiunto il porporato - perchè le persone
coinvolte possano far decantare l'emotività, le situazioni di
conflitto per un tempo di maggiore riflessione e di pausa in
modo da affrontare con maggiore serenità un passo così
grave". "Accorciare questo tempo - ha proseguito il presidente
della Cei - apparentemente può essere una maggiore
considerazione della libertà degli individui ma sarebbe,
dall'altra parte, una facilitazione ad una decisione così
grave, non solo per i coniugi ma per il paese intero" perchè
"se due persone stanno insieme con un progetto comune - ha
concluso - questo è molto importante per tutta la società e
non è un fatto meramente privato".Bagnasco ha affrontato anche altri argomenti. Come il
reato di clandestinità. "Non
risolve problemi umani gravissimi, ha affermato il presidente della Cei. "Con delle forme così restrittive e
punitive - ha spiegato - non credo che si possano affrontare i
problemi umani e sociali perché non si costruisce nulla. Bisogna
ricordare che il fenomeno della immigrazione, è una questione
che l'Europa deve affrontare in termini globali e comunitari".In merito all'arresto dei
secessionisti veneti, Bagnasco ha ricordato che «ogni forma di violenza è sempre da
ripudiare" e "le difficoltà ci sono per tutti, non solo per una
parte del Paese e sono anche gravi. L'Italia è una sola".A chi gli chiedeva un commento alla proposta di
riforma del Senato, "tutti hanno invocano questo
rinnovamento anche strutturale, basta non essere rinnovati", ha detto il presidente della Cei. "A tutti i livelli e in tutti gli
ambienti si formano nel tempo incrostazioni di diverso tipo e
natura - ha detto Bagnasco -. Non bisogna essere disfattisti o
distruttori ma bisogna guardare in base alle esigenze e alle
nuove circostanze a strutture dello Stato più agili e meno
costose e quindi più efficaci. Sono favorevole a quello
snellimento che tutti abbiamo sempre invocato negli anni
trascorsi".