venerdì 23 ottobre 2015
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«Giovanni Paolo II, il Papa dei giovani e della famiglia vi guidi a scoprire la bellezza del dono della vita in ogni momento, anche in quello delle difficoltà di cui sono segnate tante nostre famiglie»: è questo l’augurio che è stato rivolto agli abitanti del nuovo comune di Rivignano Teor (Udine), la cui amministrazione ha scelto proprio Karol Wojtyla come patrono. Un augurio espresso da monsignor Maurizio Qualizza, sacerdote dell’arcidiocesi di Gorizia, che in questi giorni ha partecipato alle prime celebrazioni del patrono del nuovo comune portando con sé una reliquia del Papa polacco affidatagli dal cardinale Stanislaw Dziwisz.  Ad accogliere il lembo della veste che san Giovanni Paolo II indossava al momento dell’attentato in piazza san Pietro, domenica scorsa a Rivignano, è stato il parroco pro tempore delle parrocchie del comune di Rivignano Teor e vicario foraneo monsignor Paolo Brida, assieme al sindaco Mario Anzil. Proprio da Brida è venuta la proposta di eleggere Wojtyla a patrono del nuovo comune costituitosi l’anno scorso con un referendum popolare. Giovanni Paolo II, nota il sacerdote, «ci indica i valori cui sono chiamati a ispirarsi tutti gli abitanti del nuovo comune: rispetto, accoglienza e solidarietà». Le celebrazioni con la reliquia in questi giorni hanno toccato tutte le parrocchie del comune passando anche dalla casa di riposo e nelle famiglie di alcuni malati gravi. Ieri sera, nel giorno della memoria del Papa santo, l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, ha presieduto la Messa a Rivignano e ha benedetto la cappella feriale del duomo, che è stata dedicata al santo patrono. Stasera, infine, è prevista la Veglia di preghiera con i giovani presieduta dal presule davanti alla reliquia.
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