Dolore, preghiera, sostegno. All’Angelus il pensiero di Papa Francesco va alla popolazione di Haiti che soffre a causa della devastazione portata dall’uragano Matthew in una terra già sconvolta sei anni fa da un terribile terremoto: “Ho appreso con dolore delle gravi conseguenze causate dall’uragano che nei giorni scorsi ha colpito i Caraibi, in particolare Haiti, lasciando numerose vittime e sfollati, oltre che ingenti danni materiali. Assicuro la mia vicinanza alle popolazioni ed esprimo fiducia nel senso di solidarietà della Comunità internazionale, delle istituzioni cattoliche e delle persone di buona volontà. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per questi fratelli e sorelle, così duramente provati”.
Francesco ha quindi ricordato la Beatificazione ad Oviedo di quattro martiri vittime della persecuzione anti religiosa del 1936. Il Papa ha definito i nuovi Beati “eroici testimoni della fede, aggregati alla schiera dei martiri che hanno offerto la loro vita nel nome di Cristo”. Infine, ritornando al Giubileo mariano ha ripetuto l’Atto di Affidamento giubilare a Maria, pronunciato da San Giovanni Paolo II l’8 ottobre del 2000:“‘O Madre … vogliamo affidarti il futuro che ci attende. L’umanità … può fare di questo mondo un giardino, o ridurlo a un ammasso di macerie’. In questo bivio, la Vergine ci aiuti a scegliere la vita, accogliendo e praticando il Vangelo di Cristo Salvatore”.
Il Papa annuncia la nomina di 13 nuovi cardinali di 5 continentiDopo l’Angelus, il Papa ha annunciato che il 19 novembre, alla vigilia della chiusura della Porta Santa della Misericordia, terrà un Concistoro per la nomina di 13 nuovi Cardinali dei cinque Continenti. “La loro provenienza da 11 Nazioni – ha detto – esprime l’universalità della Chiesa che annuncia e testimonia la Buona Novella della Misericordia di Dio in ogni angolo della terra”.
L’inserimento dei nuovi cardinali nella diocesi di Roma, ha proseguito, manifesta inoltre “l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo”. Domenica 20 novembre, Solennità di Cristo Re, a conclusione dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, ha detto ancora il Papa, “concelebrerò la Santa Messa con i nuovi Cardinali, con il Collegio Cardinalizio, con gli Arcivescovi, con i Vescovi e con i Presbiteri”. Quindi, ha annunciato al mondo il nome dei nuovi porporati:
"Mons. Mario Zenari, che rimane Nunzio Apostolico nell’amata e martoriata Siria (Italia); Mons. Dieudonné Nzapalainga, C.S.Sp., Arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana); Mons. Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo di Madrid (Spagna); Mons. Sérgio da Rocha, Arcivescovo di Brasilia (Brasile); Mons. Blase J. Cupich, Arcivescovo di Chicago (U.S.A.); Mons. Patrick D’Rozario, C.S.C., Arcivescovo di Dhaka (Bangladesh); Mons. Baltazar Enrique Porras Cardozo, Arcivescovo di Mérida (Venezuela); Mons. Jozef De Kesel, Arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio); Mons. Maurice Piat, Arcivescovo di Port-Louis (Isola Maurizio); Mons. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (U.S.A.); Mons. Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico); Mons. John Ribat, M.S.C., Arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea); Mons. Joseph William Tobin, C.SS.R., Arcivescovo di Indianapolis (U.S.A.)".
Anche 4 cardinali non elettoriAi membri del Collegio Cardinalizio, ha detto Papa Francesco, “unirò anche due arcivescovi ed un Vescovo Emerito che si sono distinti nel loro servizio pastorale ed un Presbitero che ha reso una chiara testimonianza cristiana”. Si tratta di mons. Anthony Soter Fernandez, Arcivescovo Emerito di Kuala Lumpur (Malaysia) mons. Renato Corti, Arcivescovo Emerito di Novara (Italia) Mons. Sebastian Koto Khoarai, O.M.I, Vescovo Emerito di Mohale’s Hoek (Lesotho) e il reverendo Ernest Simoni, presbitero dell’Arcidiocesi di Shkodrë-Pult (Scutari – Albania).
"Preghiamo per i nuovi Cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, Sommo Sacerdote misericordioso e fedele (cf Eb 2,17), mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma e di “principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità della fede e della comunione”