A me, René, della casa, piace il corridoio. Tu, René, dici che è uno spreco di spazio e che nelle case moderne non c'è più ma si passa da una stanza all'altra. Hai detto così. E invece a me piace tanto. Sono come una spina dorsale. Non ci si lava, non ci si dorme, non ci si cucina, non ha un padrone: nessuno dice che il corridoio è la mia stanza. Nessuno lo prende per sé ma tutti lo usano. Non ha un suo momento, è sempre lì, giorno, notte, pranzo, colazione, quando serve. Serve per passare da una stanza all'altra, sente i rumori di tutte le stanze. E la cosa più bella è che il corridoio lo amano i bambini. Se non possono uscire, se fa freddo, se piove, ci si può giocare a pallone. Perché è lungo e senza mobili. Se la signora di sotto non c'è, ci puoi giocare con le macchinine e fare la pista o puoi correre. Per un corridoio ci passi in mezzo per andare a fare le cose che si fanno nelle altre stanze e intanto ci lasci qualcosa e poi ce la ritrovi. E pensi una cosa mentre vai di là. E se sei bambina, e il sole fuori non c'è, accendi la luce in corridoio e giochi quanto vuoi.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un'amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie.
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