Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un sorriso, una parola gentile, un orecchio in ascolto, o di un complimento sincero. Una chiacchierata gentile, ad esempio, crea inevitabilmente confidenza, legame e profondità. Praticare la gentilezza a caso potrebbe, di fatto, essere un ottimo esercizio. Per le persone gentili di natura è un automatismo: hanno la capacità, appunto, di donare attimi di gentilezza casuali, sorrisi per strada, parole delicate, sguardi bonari.
A volte basta una sola parola o una stretta di mano. Tutto cambia, e se c’è stato un attimo negativo precedente (un pensiero pesante, un ricordo triste o altro) tutto improvvisamente cambia. Sarebbe utile riuscire a essere gentili quando possibile. Scriveva Platone: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre». Credo sia proprio così. Ognuno di noi, ogni mattina, inizia la giornata senza sapere cosa lo aspetta. Può essere il giorno più fantastico della propria vita oppure il più terribile. Per questo sarebbe opportuno sforzarsi di compiere qualche gesto gentile, anche in una giornata pessima. Perché capitano a tutti le giornate di arrabbiature, seccature, obiettivi che improvvisamente svaniscono. E ancora, forature di auto, il tram che non arriva. La notizia di un caro amico malato, di un parente che improvvisamente scompare. Un affetto che non c’è più. Ed ecco, allora: la pratica della gentilezza.
Che non sempre è facile, ma necessaria. Oggi decido di regalare un sorriso a un estraneo. Potrebbe essere l’unico raggio di sole che gli riscalderà il cuore in una giornata grigia. Essere gentili non è certo sintomo di debolezza, anzi. Beethoven chiosava: «Io non conosco nessun altro segno di superiorità nell’uomo che quello di essere gentile». Gentilezza, da non confondere con educazione. Essere gentili non perché si deve ma semplicemente perché si vuole. Donare gentilezza ci pone di fatto davanti a un gesto totalmente spontaneo e gratuito. Ma quando è possibile essere gentili? Sempre, dipende solo da noi. Perché seminare gentilezza è il regalo più grande che, in ogni giorno vissuto, ci possiamo fare.
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