Un Caf Acli - Siciliani
Ottant’anni sono un periodo importante nella vita di una persona, ma lo sono anche in un’Associazione come le Acli, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, una comunità di persone in cammino, al servizio della comunità ecclesiale e di quella civile. Un cammino che è iniziato quando l’Italia era ancora in guerra, con il territorio devastato, decine di migliaia di morti, una lotta di liberazione in atto e un incombente disastro economico. Le Acli, da subito, hanno cominciato ad agire, avendo come obiettivo quello di portare aiuto alle persone che avevano perso tutto e che dovevano orientarsi in un difficile dopoguerra. Sono nate, infatti, tra il 26 e il 28 agosto del 1944 a Santa Maria sopra Minerva, a Roma, dopo il fascismo, che aveva proibito la libera associazione. La resistenza, poi, aveva sostenuto e animato il desiderio di una vita giusta, in un Paese libero: quel sogno era anche quello dei nostri fondatori e fondatrici, tra di loro diversi padri e madri costituenti, che credevano fermamente nella democrazia e nella repubblica.
Da Roma, l’Associazione è germogliata in tutta Italia e poi all’estero, seguendo i processi migratori dei nostri concittadini, diventando, nel tempo, ciò che siamo: un movimento di uomini e donne che abitano e rendono unico il territorio in cui vivono e per cui sognano il meglio possibile. Acli si legge al plurale: le Acli. Siamo un insieme di associazioni, multiformi e inquiete, che aggregano, sollevano, propongono. Ci sentiamo chiamati a favorire il pieno sviluppo di ognuno, a unire le persone, a sanare le ferite, sostenere i più anziani, amare i più piccoli, promuovere le famiglie. Siamo una grande fucina formativa, una scuola di vocazioni sociali e politiche, un luogo di preparazione al mondo del lavoro, in cui donne e uomini collaborano per cercare di dare un’impronta cristiana alla loro azione. Abbiamo vissuto con passione e attenzione gli anni del Concilio, partecipando al rinnovamento della Chiesa, che ci ha chiamati a una responsabilità collettiva. Viviamo la nostra azione educativa e sociale nelle periferie e, pur con limiti e fatiche, preferiamo essere un’associazione “accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade” piuttosto che un’associazione “malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze” (EG. 49). Tutto quello che facciamo è possibile anche grazie alle alleanze che abbiamo stretto con altre realtà associative, perché si compia davvero quel cammino sinodale di cui ci sentiamo protagonisti e che sta dando nuovo slancio alla nostra vita di fede, come membra di quella Chiesa di cui siamo parte attiva da ottant’anni.
Un compleanno è un momento di festa ma è anche l’occasione per fare sintesi di una storia importante, con il desiderio di riprendere in mano, partendo da quelle radici, il senso del nostro essere associazione, viva nel presente e proiettata verso il futuro. Per queste ragioni riteniamo che l’80° debba accogliere e contenere tutta questa molteplicità, che è ricchezza e bellezza per tutti. Lo festeggeremo oggi al teatro della Conciliazione a Roma, ripercorrendo il senso e il significato del nostro agire, attraverso uno spettacolo teatrale che offrirà uno sguardo illuminato sulle pietre fondative della nostra azione sociale e politica di ieri e di oggi. Il nostro personale contributo al bene comune, senza alcun intento autocelebrativo, ma con la volontà ed il desiderio di esprimere i nostri tanti talenti: dalla compagnia teatrale, alla band musicale, alle memorie e le testimonianze. Lo festeggeremo anche lungo tutto il 2025, ricordando ciò che siamo nei diversi luoghi che abitiamo: in Italia e all’estero. Dando voce, in questo cammino, alle diverse anime che compongono il mondo aclista.
Responsabile Area Cultura Acli nazionali