venerdì 27 settembre 2024
IntesaSanpaolo con il suo fondo Beneficenza stanzia 4 milioni di euro per iniziative di sei associazioni dal contrasto alla violenza lall'integrazione
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Lavoro, sicurezza, integrazione. Le parole chiave per il futuro delle donne in Italia sono i capisaldi dell’evento promosso nella giornata del 26 settembre da Intesa Sanpaolo con gli enti del Terzo Settore impegnati nella lotta per l’equità di genere. Un focus su cui, dal 2017, il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale in capo all’istituto ha basato molte delle sue risorse, supportandone gli sforzi attraverso parte degli utili bancari. All'incontro, organizzato nella sede milanese di piazza Belgioioso e introdotto dalla senior director del Fondo Giovanna Paladino, sei fra associazioni no profit e fondazioni nazionali hanno condiviso i risultati della propria attività nei tre ambiti, incoraggiando una riflessione profonda sui temi strategici per raggiungere la parità dei sessi: l’inclusione sociale ed economica, il contrasto alla violenza di genere, l’emancipazione e la conciliazione vita-lavoro. A partire da dati statistici che indicano come, ancora oggi, nel nostro Paese, l’uguaglianza resti un miraggio su tutti i fronti.

Il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa (54% a luglio 2024 contro una media del 70%) e quasi la metà delle donne italiane non ha né cerca lavoro perché spesso vi antepone la cura della famiglia. Da qui, il dovere di puntare soprattutto sull’indipendenza economica necessaria all’affermazione. Con 170 progetti finanziati quest’anno e 4 milioni di euro, il Fondo sta aiutando numerose realtà a offrire orientamento professionale, favorendo l’avvio di imprese. Realtà come Fondazione Libellula e Associazione Rete Donna, capaci di creare grazie alle sovvenzioni il primo network di 110 aziende attente al tema delle molestie sul lavoro e il primo laboratorio di tessitura solidale.

“Il cambiamento però deve essere innanzitutto culturale. Le donne devono imparare ad avere rispetto di sé, delegando all’uomo parte dei compiti che credono di essere obbligate a svolgere da sole e non riproponendo modelli maschili quando raggiungono i vertici” ha ricordato Paladino. Anche da questo punto di vista i numeri sono allarmanti. Oltre il 50% delle manager dichiara di aver subito attenzioni indesiderate da parte di un collega, mentre la violenza domestica è aumentata del 5% nel 2023 secondo l’Istat. Intesa Sanpaolo ha destinato 5,8 milioni di euro alla causa attraverso 200 progetti.

Spicca l’iniziativa pilota “Women Free” della onlus calabrese Fondazione Città Solidale, che offre alle donne abusate supporto psicologico, legale e persino sanitario, permettendo loro di sottoporsi a screening senologici gratuiti. Dal 30 settembre invece, nella Help House Girls di Torino, l’unione dei centri antiviolenza E.M.M.A si prepara ad accogliere le minorenni. Sarà la prima in Italia e in Europa.

All’integrazione delle migranti e dei figli minori, infine, sono stati dedicati 4 milioni di euro e i panel delle no profit Articolo 10 e Fondazione Pangea. Due enti diversi per una rete collettiva di centri e case rifugio impegnata nell’inclusione delle più vulnerabili. A percorsi personalizzati di assistenza, Articolo 10 ha associato un programma di affitti a canone agevolato. Investendo, allo stesso modo di Pangea, su sportelli di ascolto e corsi di lingua. In platea, anche i membri di enti sociali da tutta Italia, presenti all’incontro per apprendere le stesse buone pratiche. Come Anna Tosetti, volontaria dell’associazione Popoli Insieme di Padova, che dal 1990 aiuta gli immigrati a integrarsi trovando un’occupazione: “Sono qui perché finora ci siamo dedicati soprattutto agli uomini. Ora vogliamo concentrarci sulle donne” dichiara.

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