«Se riuscissi a destinare al finanziamento della cassa integrazione un altro miliardo di euro potrei dirmi soddisfatta, anche se c'è il rischio che possa non essere ancora sufficiente». A dirlo, il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che promette di impegnarsi al massimo per trovare le risorse necessarie.Solo ieri, il segretario della Cgil Susanna Camusso aveva lanciato l'allarme annunciando che i fondi per finanziare la cassa integrazione sono agli sgoccioli. Mezzo milione di lavoratori, secondo le stime della Cgil, rischia di non poter più avere neppure il “salvagente” della cassa. «Alcune regioni non riusciranno ad arrivare a giugno», ha annunciato Camusso.Fornero ha replicato, spiegando di aver già iniziato a predisporre un piano. «Ho incontrato le Regioni e le parti sociali -dice- che tornerò ad incontrare questa settimana. Noi cerchiamo di fare tutto quello che è possibile sul fronte di nuove risorse».Alla leader della Cgil Camusso Fornero risponde: «Io non so se i tempi che abbiamo a disposizione prima dell'esaurirsi delle risorse per la cassa integrazione siano ancora più stretti di quelli da me richiamati nei giorni scorsi, tra l'altro sulla base di dati ancora non definitivi forniti dalle Regioni: quello che so è che sono pienamente consapevole del problema e che noi, anche se siamo un governo in carica solo per l'ordinaria amministrazione, non rimarremo di certo con le mani in mano. Io posso promettere questo, e lo farò: finchè sarò al ministero mi impegnerò al massimo per trovare almeno parte delle risorse necessarie».Ma non sarà necessaria una manovra aggiuntiva per finanziare la Cassa integrazione in deroga. È quanto afferma il ministro del Lavoro Elsa Fornero. «Sono convinta che non ci deve essere un'altra manovra e mi fido a questo riguardo delle parole del ministro Grilli. Per finanziare gli ammortizzatori sociali dovrà essere seguita la strada che abbiamo già intrapreso: se riusciamo a ridurre ancora alcune voci della spesa pubblica possiamo trovare le risorse, almeno un pò delle risorse che sono necessarie».