Le indicazioni sono chiare: il lavoro quotidiano degli educatori con i ragazzi va rivisto perché preadolescenza e adolescenza sono due mondi “ancora troppo orfani di azioni pastorali”, ha spiegato il direttore del Servizio nazionale di pastorale giovanile,
don Michele Falabretti ai 540 delegati arrivati da tutta Italia a Carovingo, diocesi di Brindisi-Ostuni, per il convegno nazionale “Il cantiere e le stelle” che si è chiuso oggi. “Non si può dire a un ragazzo che ha ricevuto la Cresima che lo aspettiamo a Messa la domenica e poi dargli appuntamento alla Gmg. Non possiamo essere lontani in anni così decisivi”, ha spiegato il direttore Cei, per il quale occorre creare una rete di attività diffuse sul territorio e promuovere cammini educativi comuni.
Ciascun delegato si è portato a casa anche un dettagliato documento di una quindicina di pagine, redatto da Falabretti, sui passi da compiere da qui alla Gmg di Cracovia 2016. Il “manuale” di avvicinamento prevede che il primo passo avverrà nella Domenica delle Palme, quando Crocefisso di San Damiamo e icona della Madonna di Loreto inizieranno a girare nelle diocesi italiane e verranno portati nei «luoghi del dolore» come ospedali e carceri, ma anche nei monasteri di clausura. Una Messa con tutti i delegati, concelebrata dai vescovi Giovanni Ricchiuti di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Andrea Turazzi di San Marino-Montefeltro e Guido Gallese di Alessandria, ha chiuso questo happening dedicato al futuro dei giovani.