martedì 11 settembre 2012
​Nel corso del suo viaggio, da venerdì prossimo a domenica 16, Benedetto XVI visiterà tutti e quattro i patriarcati cattolici: quello maronita, al quale fa capo la comunità più numerosa, quello siriaco, quello greco melchita e quello armeno-cattolico.
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Nel corso del suo viaggio in Libano, da venerdì prossimo a domenica 16, "Benedetto XVI visiterà tutti e quattro i patriarcati cattolici: quello maronita, al quale fa capo la comunità più numerosa, quello siriaco, quello greco melchita e quello armeno- cattolico". Lo ha confermato oggi il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, illustrando il programma della visita ai giornalisti che la seguiranno. "Si tratta - ha spiegato - di un gesto che esprime rispetto per la loro importanza e tradizione". Il Pontefice, ha aggiunto, incontrerà inoltre i vescovi delle comunità caldea e latina che sono ugualmente presenti nel Paese così come i rappresentanti delle chiese ortodosse e protestanti.  La stessa attenzione Papa Ratzinger manifesterà per le diverse componenti musulmane della società libanese. In proposito, padre Lombardi ha ricordato la famosa affermazione di Giovanni Paolo II, "il Libano è un messaggio", sottolineando la divisione degli incarichi istituzionali tra rappresentanti delle diverse comunità religiose: "il presidente della repubblica - ha ricordato - è un cristiano maronita, il premier un sunnita, il presidente del parlamento uno sciita e il suo vice un cristiano ortodosso, mentre il capo dello stato maggiore è druso".Lombardi ha ricordato che "la popolazione è divisa tradizionalmente quasi a metà tra cristiani e musulmani, con una leggera prevalenza, oggi, di questi ultimi". La legge libanese riconosce ufficialmente 18 confessioni e i musulmani contano le comunità sciita, sunnita, ismailita, alawita e drusa. E ha riconoscimento legale la comunità ebraica.La Costituzione del Libano rispecchia questa complessità religiosa anche nella composizione del Parlamento formato da 64 deputati cristiani e 64 musulmani. Il 15 settembre Benedetto XVI incontrerà nel palazzo presidenziale di Baabda, in momenti separati, il presidente, il premier e il presidente del Parlamento.Successivamente incontrerà i capi delle comunità religiose musulmane, in particolare sciiti, sunniti, drusi e alawiti. Il giorno successivo, nel pomeriggio, presso il patriarcato siro cattolico di Charfet, avrà infine un incontro ecumenico al quale parteciperanno i patriarchi ortodossi e rappresentanti delle chiese protestanti.LOMBARDI: I PATRIARCHI DIRANNO QUELLO CHE VOGLIONONon c'è nessun giallo riguardo al saluto che il patriarca greco melchita Gregorio Laham III rivolgerà al Papa in occasione della sua visita in Libano. Il testo è stato rimosso dal sito internet semplicemente perchè questo genere di interventi si pubblicano dopo che sono stati pronunciati". Lo ha precisato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede. Come è noto, nel suo saluto il patriarca melchita intende chiedere al Pontefice il riconoscimento pieno dello Stato Palestinese. "Il patriarca - ha assicurato Lombardi - potrà dire tutto quello che riterrà di dire"."La Santa Sede - ha ricordato ancora padre Lombardi rispondendo poi sull'atteggiamento filo-Assad assunto, soprattutto in passato, da alcuni dei patriarchi cattolici che riceveranno il Papa - non entra nelle questioni politiche". "Tenete presente - ha suggerito ai giornalisti che seguiranno la visita - che il viaggio è per presentare l'Esortazione Apostolica post sinodale e che il Papa arriva come il capo di comunità religiose che servono i paesi in cui vivono. Dunque le aspettative riguardo a grandi interventi sui temi politici non centrano i temi del viaggio che sono quelli della pace, del dialogo e della collaborazione di tutti a costruire un clima realmente di convivenza in Medio Oriente". Da parte sua il Papa parlerà soprattutto in francese e terrà in tutto 8 discorsi, due dei quali più brevi (quello di domenica alle 12 per l'Angelus e quello alla consegna dell'Esortazione). Il presidente libanese Michel Suleiman si rivolgerà invece al Papa in arabo.
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