Viene pubblicato oggi il
Motu Proprio “Humanam progressionem” con cui
Papa Francesco istituisce il nuovo “
Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”.
Una
sezione del nuovo Dicastero esprime in maniera speciale la
sollecitudine del Papa per i profughi ed i migranti. Infatti, non può esserci oggi un servizio allo sviluppo umano integrale senza una particolare attenzione al
fenomeno migratorio. Per questo tale sezione è posta ad tempus direttamente sotto la guida del
Pontefice (cfr Statuto, art. 1 §4).
Papa Francesco ha nominato prefetto dell’organismo il cardinale
Peter Kodwo Appiah Turkson, attualmente presidente del Pontifico Consiglio della giustizia e della pace.
Di cosa si occupa il nuovo dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale?Il nuovo dicastero «sarà particolarmente competente nelle questioni che riguardano le
migrazioni, i
bisognosi, gli
ammalati e gli
esclusi, gli
emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i
carcerati, i
disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura e le altre persone la cui dignità è a rischio». Si occuperà inoltre di
diritti umani, specialmente quelli attinenti il
lavoro, incluso quello
minorile, del
commercio di vite umane, della
pena di morte e del
disarmo.
Da quando sarà operativo il nuovo dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale?Nel nuovo Dicastero confluiranno, dal
1° gennaio 2017, quattro degli attuali Pontifici Consigli: in particolare, il Pontificio Consiglio per la giustizia e per la pace, il Pontificio Consiglio “Cor Unum”, il Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari. In quella data, questi quattro dicasteri cesseranno dalle loro funzioni e verranno soppressi, essendo abrogati gli articoli 142-153 della Costituzione apostolica Pastor Bonus.