Con l'avvicinarsi della Settimana Santa papa Francesco non
dimentica le tante famiglie cristiane e di altri gruppi dell'Iraq
vittime dell'espulsione dalle proprie case e dai propri villaggi,
in particolare nella città di Mosul e nella piana di Ninive,
molte delle quali si erano rifugiate nella regione autonoma del
Kurdistan iracheno. "Il Papa - riferisce un comunicato della Sala
Stampa vaticana - prega per loro e auspica che possano ritornare
e riprendere la propria vita nelle terre e nei luoghi dove, per
centinaia di anni, hanno vissuto e intessuto relazioni di buona
convivenza con tutti. Nella Settimana Santa ormai prossima,
queste famiglie condividono con Cristo l'ingiusta violenza di cui
sono fatte vittime, e partecipano al dolore di Cristo stesso".
Volendo essere accanto a queste famiglie, il cardinale Fernando
Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei
Popoli, ritorna in Iraq - dove era stato già nell'agosto
dell'anno scorso - "in segno di vicinanza, di affetto, e in
unione di preghiera con esse". Il prefetto di Propaganda fide era
già stato in Kurdistan nei mesi scorsi per portare la solidarietà
del Papa.Le famiglie della Diocesi di Roma, "unite al loro
Vescovo nei sentimenti di vicinanza e di solidarietà con quelle
famiglie, attraverso una colletta speciale nelle parrocchie,
inviano loro un dolce pasquale (colomba) per condividere la gioia
della Pasqua e quale auspicio di bene basato sulla fede nella
Risurrezione di Cristo".
Il Papa, inoltre, "si fa presente in modo concreto con un segno
di tangibile solidarietà. E non volendo dimenticare la sofferenza
delle famiglie del nord della Nigeria, il Sommo Pontefice ha
inviato anche ad esse, tramite la locale Conferenza Episcopale,
un segno di uguale solidarietà".