Con un provvedimento inedito papa Francesco «ha accettato la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico, presentata, al termine di un lungo itinerario di preghiera, dal cardinale scozzese Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh». Lo ha reso noto ieri un comunicato stampa del decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano, diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede. «Con questo provvedimento – conclude il comunicato che non porta la firma del titolare dell’ufficio – il Papa manifesta a tutti i fedeli della Chiesa in Scozia la sua sollecitudine pastorale e li incoraggia a continuare con fiducia il cammino di rinnovamento e di riconciliazione».In pratica con questo provvedimento l’ecclesiastico scozzese, che ha compiuto 77 anni alcuni giorni fa, rimane formalmente cardinale ma perde «diritti» e «prerogative» che sono connaturali al cardinalato: e cioè in pratica quelli di votare in un eventuale Conclave fino al compimento degli 80 anni e di partecipare ai Concistori, dove pure possono adire gli ultraottantenni.Il sito della Conferenza episcopale scozzese spiega che l’«azione senza precedenti» annunciata ieri segue la decisione del Papa di mandare nell’aprile dello scorso anno un suo personale inviato, l’allora vescovo e ora arcivescovo maltese Charles J. Scicluna. Ed è a seguito di questa indagine conoscitiva – il cui contenuto è pienamente conosciuto solo dal Papa e da Scicluna – che il Pontefice ha maturato la decisione annunciata ieri. Il sito scozzese aggiunge anche che la rinuncia presentata da O’Brien è stata preceduta da un suo «colloquio privato» col Papa.Monsignor Scicluna è stato il “pm” vaticano per i casi di abusi sessuali di chierici nei confronti di minori. Ma non è questo il caso del cardinale O’Brien, che invece è stato accusato di “avances” sessuali da tre preti e da un ex sacerdote. Sulla scia di queste accuse il porporato aveva rinunciato a guidare l’arcidiocesi negli ultimi giorni di pontificato di Benedetto XVI, il 25 febbraio 2013. E in una nota diffusa alcuni giorni dopo aveva affermato: «Ci sono stati momenti nei quali la mia condotta sessuale è caduta sotto gli standard delle aspettative che vi erano nei miei confronti come sacerdote, arcivescovo e cardinale». «Chiedo scusa e perdono a coloro che ho offeso – aveva aggiunto –. Chiedo anche scusa alla Chiesa cattolica e agli scozzesi. Trascorrerò il resto della mia vita in pensione e non avrò nessun altro ruolo nella vita pubblica della Chiesa cattolica in Scozia». O’Brien aveva anche rinunciato a partecipare al Conclave che ha eletto papa Francesco. Ieri il «cardinale senza diritti e prerogative del cardinalato» ha ribadito le sue scuse alla Chiesa e al popolo scozzese dicendosi «profondamente dispiaciuto». O’Brien ha poi ringraziato papa Francesco «per la sua cura paterna nei miei confronti e di coloro che ho offeso in qualsiasi modo». Rinnovando l’impegno a non prendere più parte alla vita pubblica della Chiesa scozzese, l’ecclesiastico ha ribadito che passerà il resto della vita in ritiro, «pregando specialmente per l’arcidiocesi di Saint Andrews, per la Scozia e per coloro che ho offeso in qualsiasi modo». Il sito della Chiesa scozzese da parte sua precisa che O’Brien continuerà a vivere fuori della Scozia finché non avrà bisogno di essere ricoverato in una residenza per anziani o malati, a quel punto «questa disposizione sarà riconsiderata». L’attuale arcivescovo di Saint Andrews, Leo W. Cushley, ha definito la decisione del Papa «giusta, equa e proporzionata». E ha ringraziato coloro che hanno avuto il «coraggio» di parlare con monsignor Scicluna.Con l’annuncio di ieri il numero dei cardinali elettori scende a 123, quello dei non votanti (computando anche O’Brien) sale a 103.