Prove generali, oggi, di sollevamento delle 78 paratoie mobili del sistema Mose, che dovrà difendere Venezia dalle acque alte, oltre i 110 cm. Erano le 10.48 quando il premier Giuseppe Conte ha schiacciato il pulsante per l’avvio dell’operazione.
Ma il cantiere del Mose non è finito, ci sono ancora 18 mesi di lavori e test per completarlo, come spiega la commissaria Elisabetta Spittz.
Bisognerà avviare il collaudo tecnico funzionale e poi ci vorranno alcuni anni di rodaggio, per la progressiva ottimizzazione con procedure trasparenti e il controllo rigoroso dei costi.
Le 78 pareti d’acciaio sono distribuite nelle 4 barriere alle altrettante bocche di porto della laguna. Un’opera che vede 1000 km di tubazioni, 100 km di cavi elettrici e che già dal prossimo autunno potranno essere alzate per proteggere Venezia.
Il cantiere, insomma, è oggi al 95%. Il costo complessivo dell’opera, secondo le previsioni è stato calcolato in poco meno di 6 miliardi di euro, stanziati dal primo mattone del 2003. I residui finanziamenti programmati dal Governo ammontano a 221 milioni, dal 2017 fino al 2024, ossia per altri tre anni dopo la chiusura dei cantieri.
I costi, in continuo aumento, hanno portato nel 2014 a una inchiesta con 35 indagati (alcuni, come l’ex presidente della Regione Giacarlo Galan sono finiti in carcere) e ha condotto la società in amministrazione controllata.
A questo si sono aggiunte le voci critiche sulla funzionalità dell’opera, dal comitato No Mose ad alcune perizie: il sale corrode il metallo delle cerniere e i sedimenti bloccano le paratie, come si è verificato durante le prove dei giorni scorsi. Problemi che faranno lievitare i costi di manutenzione.
L’opera è stata pensata ancora negli anni ’80. Resta il problema molto complesso della gestione. Conte ha spiegato oggi che si sta lavorando ad una struttura in cui tutte le autorità che hanno titolo, anche locali, parteciperanno alle decisioni. La norma potrebbe essere inserita in sede di conversione del Decreto semplificazione.
Video di Paolo Viana
Con il primo test, la laguna di Venezia è stata chiusa completamente al mare.
Ansa
Una decina le imbarcazioni che si sono radunate nello spazio acqueo davanti a Piazza San Marco per un'azione di protesta contro il Mose. Guardati a vista da imbarcazioni della polizia, i barchini hanno bandiere contro le grandi navi e contro quella che definiscono un'opera inutile.