Il ministro Cécile Kyenge ha deciso di
declinare l'invito a partecipare alla festa della Lega. Il
ministro conferma che "rimane aperta la sua disponibilità al
dialogo ed al confronto, ammesso però che si creino le adeguate
condizioni", è detto in una nota del portavoce.
"Nei giorni scorsi la ministra aveva chiesto al segretario
nazionale della Lega nord Roberto Maroni un intervento, chiaro e
pubblico per stigmatizzare i molti, troppi attacchi rivolti contro di
lei da esponenti di quel partito; non essendo pervenuto il suddetto
intervento, la stessa ha deciso di declinare l'invito. Da parte sua,
la ministra conferma che rimane aperta la sua disponibilità al
dialogo e al confronto, ammesso però che si creino le adeguate
condizioni", conclude il portavoce.
"Se la montagna non va da
Maometto, Maometto va alla montagna. Il ministro Kyenge non
viene alla nostra festa? Vado io alla festa del Pd, sono
disponibilissimo a confrontarmi con lei in quella sede sui temi
dell'immigrazione e dell'integrazione".
Così il governatore del Veneto Luca Zaia, dopo il rifiuto del
ministro Cecile Kyenge al dibattito alla festa leghista di
Cervia, sabato prossimo.
Zaia, che avrebbe dovuto essere
l'interlocutore del ministro sul palco della festa del
Carroccio, ha espresso poi il proprio rammarico per il rifiuto.
"Mi spiace - ha detto - che Kyenge rifiuti di partecipare ad un
confronto sereno, pragmatico e finalmente concreto, per la prima
volta, sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione".
La Lega, ha aggiunto Zaia, "ha sempre condannato senza se e
senza ma questi fatti, i temi del razzismo e della distinzione
delle persone in base al colore della pelle non sono nel Dna
della Lega che conosco".
"Vengo da una provincia - ha
ricordato Zaia, riferendosi a Treviso - che la Lega governa dal
1995 e che è modello di integrazione, così come lo è il Veneto,
con più del 10% di immigrati, a livello nazionale". "E poi -
ha concluso Zaia - faccio mio un detto dei gesuiti secondo il
quale piuttosto che rassicurare i fedeli è meglio evangelizzare
i fedeli: ergo, piuttosto per parlare con chi la pensa come te è
meglio parlare con chi la pensa diversamente da te".