Le forze dell'ordine presidiano la zona dove è stato ritrovato il residuato bellico a Fano (Ansa)
Pericolo sventato a Fano, nelle Marche, dove nella notte 23mila persone circa sono state evacuate per il ritrovamento di una bomba d'aereo inglese della Seconda guerra mondiale in un cantiere dell'Aser, in viale Ruggeri, zona Sassonia, sul lungomare. L'ordigno, di quasi 500 libbre, è stato innescato accidentalmente durante i lavori e ha portato allo sgombero di tutta la popolazione compresa nel raggio di 1.816 metri dal punto di ritrovamento per la mancanza di certezza sui tempi in cui potesse esplodere.
"Una bomba molto pericolosa - ha rimarcato il prefetto Carla Ciancarilli -, a scoppio ritardato, con una fase di osservazione di 144 ore; significava tenere una vasta area della città lontana da casa. La scelta molto coraggiosa che è stata fatta è stata di evacuare quest'area, mettendo in sicurezza la bomba portandola in acqua".
La bomba è a spolette differite: il congegno che attiva l’accensione della carica esplosiva interna agisce cioè dopo un lungo ritardo. Poiché c'erano persone che non potevano essere evacuate, si è deciso di spostare l'ordigno. Artificieri dell'esercito in collaborazione con la Marina militare hanno imbragato la bomba sull'arenile, l'hanno collegata con una cima di rimorchio e trascinata per 400 metri in mare; le operazioni sono durate circa due ore e mezza, agevolate dalle condizioni meteo favorevoli. L'ordigno verrà fatto brillare una volta passate le 144 ore, se non esploderà prima nella zona di mare in cui è stata portata, interdetta alla navigazione marittima e aerea.