Aveva finto di essere scampato alla tragedia, ma era lo scafista dell'imbarcazione naufragata ieri mattina a cinque miglia al largo di Capo Leuca (Le), con una decina di persone a bordo, sette delle quali risultano disperse. L'uomo è stato scoperto e arrestato dalla polizia, al termine degli accertamenti sui quattro giovani superstiti, soccorsi in mare ieri dalle motovedette e poi ricoverati nell'ospedale di Tricase (Le). Intanto sono proseguite senza alcun esito per tutta la notte le ricerche dei dispersi dopo il naufragio avvenuto a circa sei miglia dalle coste del Salento che ha interessato una piccola barca in vetroresina equipaggiata con un motore fuoribordo, colata a picco mentre attraversava il Canale d'Otranto con a bordo 10 o 11 migrantiprobabilmente originari del Nord Africa. I primi soccorsi sono scattati ieri mattina intorno alle 6 dopo l'allarme lanciato da un'imbarcazione che transitava nel tratto di mare in cui è avvenuto l'affondamento, a circa sei miglia al largo di Santa Maria di Leuca (Le). Dopo le cure ricevute nell'ospedale "Cardinale Panico" di Tricase (Le), i quattro stranieri state trasferiti al centro di accoglienza "Don Tonino Bello" di Otranto per l'identificazione. La loro nazionalità, secondo quanto riferisce la Guardia Costiera che coordina le operazionidi ricerca, è ancora incerta. Le ricerche dei dispersi proseguiranno per tutta la giornata di oggi con mezzi aeronavali di Guardia costiera e guardia di finanza, coadiuvati da imbarcazioni di polizia e carabinieri.