Fine vita. «Via libera al suicidio assistito». Ma Stefano Gheller chiede di vivere
Stefano Gheller nell'immagine che ha postato sul suo profilo Facebook per dare la notizia
L’Aussl 7 Pedemontana ha accolto la richiesta di Stefano Gheller, 49enne vicentino malato di distrofia muscolare che voleva ottenere il consenso delle istituzioni sanitarie alla possibilità di accedere al suicidio assistito, pur non desiderando attivare la procedura di morte come conseguenza immediata. «Buongiorno amici vicini e lontani, oggi sono felicissimo ed è un gran bel giorno – è l’annuncio che lo stesso Gheller ha dato ieri sulla sua pagina Facebook –: è stato qui, il direttore sanitario della Aulss 7 Pedemontana a cui io il 30 giugno avevo inoltrato la mia richiesta di suicidio assistito, vi informo che la mia richiesta è stata accolta, e ora sono libero di decidere quando vorrò mettere fine alle mie sofferenze». Gheller, che in luglio aveva ricevuto la visita del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol (ora amministratore apostolico della diocesi berica), si dice «contento che questo diritto mi sia stato riconosciuto e spero possa in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta. La mia Aulss devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo». Poi il paziente vicentino, che su Facebook ha raccontato numerosi incontri pubblici dei quali è stato protagonista per raccontare la sua condizione, entra nel merito delle sue intenzioni sull’attivazione della proceduta di suicidio assistito (che però non esiste ancora, in assenza di una legge nazionale chiesta dalla stessa Corte Costituzionale che ha riconosciuto una parziale non punibilità dell’aiuto al suicidio in situazioni estreme sotto condizioni ben precise): «Sul quando – scrive Gheller su Facebook – dipenderà da due fattori: il primo ovviamente sul decorso della mia malattia e cosa ancora mi toglierà più di quanto mi ha già tolto finora, poi dipenderà da quanto lo Stato italiano e la Regione Veneto mi aiuterà economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare un assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia dover pensare a come pagare l’assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che ti consuma le poche forze che uno ha». Gheller conclude precisando che «quando deciderò di mettere fine alla mia vita ve lo dirò».