Vita

Francia. Siti web pro-vita presto fuorilegge? I vescovi scrivono a Hollande

martedì 29 novembre 2016

Francia: i vescovi al presidente Hollande, “grande preoccupazione” sul reato di “ostacolo digitale” all’aborto | AgenSIR

Esistono anche in Italia, come in molti Paesi del mondo: sono siti internet in cui le donne incerte se abortire o meno possono trovare conforto, suggerimenti, a volte vero e proprio aiuto psicologico e materiale. In Francia questi siti potrebbero essere messi al bando, per effetto di una legge che sarà in discussione in Parlamento il primo dicembre.

Il presidente del vescovi francesi, monsignor Georges Pontier, come riferisce l'agenzia Sir, nei giorni scorsi ha inviato una lettera al presidente della Repubblica François Hollande, in cui si dichiara "molto preoccupato" per la proposta di legge, che è stata presentata proprio dal governo. Da notare che in Francia da pochi mesi, nell'ambito della riforma del sistema sanitario, è stata soppressa anche la pausa di riflessione di una settimana prima di abortire.

Il testo intende estendere “il reato di ostacolo alla interruzione volontaria di gravidanza”. I siti web in questione sono accusati niente meno che di “indurre deliberatamente in errore, intimidire e/o esercitare pressioni psicologiche o morali al fine di dissuadere dal ricorrere all’ivg”.

Monsignor Pontier si rivolge direttamente ad Hollande: “L’interruzione volontaria di gravidanza rimane un atto pesante e grave che interroga profondamente la coscienza. In situazioni difficili, sono numerose le donne che non sanno se portare a termine o meno la gravidanza e avvertono il bisogno di parlarne con qualcuno, cercare un consiglio”. Tolta anche la pausa di riflessione, ora "
le donne non trovano più alcun sostegno ufficiale al loro interrogativi di coscienza”.

I siti internet che il governo vorrebbe rendere illegali “compensano l’assenza di luoghi di ascolto” e “il loro successo prova che essi rispondono ad un’attesa”. Monsignor Pontier fa notare che questi siti prestano ascolto a tutti, non solo a chi è incerto sull'aborto, ma anche a chi ha già abortito e deve elaborare la ferita, a nonni o padri mancati... garantendo sempre "spazi di libertà”.

Senza contare che la proposta di legge che l’Assemblea nazionale discuterà il 1 dicembre mette in discussione anche "la libertà di espressione”. Il vescovo Pontier pone a questo proposito alcuni interrogativi legati alla nascita di un reato di "ostacolo digitale all'interruzione volontaria di gravidanza": “Il minimo incoraggiamento a portare a termine una gravidanza potrà essere un giorno qualificato come pressione psicologica e morale”?